Testo di Massimo Montanari
Fino a pochi mesi fa io stesso non dubitavo del racconto tradizionale sulla conquista della Luna. "Basterebbe pensare agli specchi retroriflettori che gli americani hanno lasciato", mi dicevo senza approfondire. Poi, per caso, parlando col mio amico banchiere (quello che mi disse delle conferenze riservate dove si illustravano le possibilità minerarie di future spedizioni lunari) mi resi conto che anche lui non credeva affatto alla bandierina di Armstrong nel '69. Approfondendo, mi sono reso conto che tutte le "prove", se guardate con occhio da indagatore forense, non sono mai conclusive, ma possono essere sempre falsificate (es. i retroriflettori: anche i Russi ne hanno due sulla Luna, ma non hanno mandato cosmonauti). Quindi la verità, intesa come evidenza oggettiva, tra nastri cancellati, anni di registrazioni dei dati degli strumenti lunari scomparsi, no fly zone sulle aree degli allunaggi imposta con legge federale americana a chiunque, pubblico o privato, di qualsiasi paese, collabori a qualsiasi titolo con la Nasa, non la sapremo mai. Va anche considerato che l'operazione Luna era parte di una guerra psicologica ed economica tra USA e URSS. Nessuno si fidava dei dati scientifici annunciati dall'altro, perché poteva essere una trappola. Se, ad esempio, non fosse stato vero, come annunciarono i Russi (che furono i primi nel '68 a fare volare alcuni animali fuori dalla magnetosfera) che le radiazioni cosmiche erano tollerabili, cosa sarebbe accaduto a Nixon se si fosse fidato e poi gli astronauti fossero bruciati nello spazio o fossero morti al rientro dopo atroci sofferenze? La stessa cosa accade oggi: i Cinesi non si fidano per nulla dei dati americani, tanto che hanno rifatto tutta la mappatura del suolo lunare coi loro satelliti.
Quindi ciò che si può dire è che esiste soltanto una serie di indizi ed elementi di valutazione che possono poi portare ognuno a trarre le sue conclusioni. Ma la vera domanda è un'altra: perché vogliono che crediamo per forza al loro racconto? Perché la NASA paga migliaia di debunker "a senso unico", di falsi divulgatori, di finti complottisti che spargono balle incredibili perché possano poi essere smontate, così mettendo in ridicolo anche coloro che fanno una ricerca seria e disinteressata? Ha perfettamente ragione Simone Bodio quando si domanda perché si dovrebbe fideisticamente credere che l'uomo sia stato sulla Luna e perché lo si voglia imporre come un assioma, o come un postulato. Questo è il senso della mia ricerca, e la vera scoperta che credo di aver fatto: il sistema non tollera che le persone trovino il tempo per riflettere criticamente, perché può sopravvivere solo se gli si crede. Perciò chi avanza dubbi viene offeso, deriso e screditato. Invece i falsari che, in questo mondo a rovescio, si spacciano per cacciatori di falsi fanno soldi e carriera. Il potere non tollera il dissenso. Se lo guardi in faccia, e vedi veramente cos'è, muore. Ma per fortuna la gente preferisce non saperlo.
La luna è solo la punta dell' iceberg , questi ci hanno sempre mentito su tutto da millenni . A partire dalle religioni monoteiste , ai miti delle leggende , grandi conquistatori , eroi sanguinari , false rivoluzioni , guerre di liberazione ...
RispondiEliminaTuttavia, la verità piano piano viene sempre a galla. Se no che senso avrebbe questo blog?
EliminaSu questo aspetto vado ad alti e bassi , a volte credo che ci sia una presa di coscienza confortante , altre volte , più frequenti , mi cadono le braccia.
EliminaCi sarà un test nei prossimi giorni, per chiarire il tuo dilemma.
EliminaVedremo quanti italiani andranno a farsi la quinta dose.
Molti già preannunciano che sarà un flop perché la gente ha acquisito coscienza.
Io punterei l'attenzione anche su un altro fattore, oltre a quello delle frottole storiche.....
RispondiEliminaun altro interessante (almeno per me) ingrediente, è quello del "senno di poi", che dà ragione alla voce del popolo e non a quella delle autorità.
Esempio lampante è la diga del Vajont, di cui è ricorso il sessantennale pochi giorni fa.
Tutti sappiamo che la gente del posto era contraria ben sapendo che il Monte Toc era friabile come un grissino e che avrebbe comportato un disastro.
I vecchi lo sapevano bene, ma gli esimi nonché egregi ,per dirla alla Totò, ingegneri, geologi, e compagnia bella, dicevano che erano balle da paesani ("ma cosa volete sapere voi, siete solo dei montanari, noi abbiamo studiato").
Alla fine il Toc ha dato ragione ai paesani.
Stessa cosa per un'altra diga, quella del Gleno, in Lombardia, che crollò, (anni 20) e all'epoca si diceva, per atto dinamitardo; la cosa venne ovviamente ignorata e passata come frutto di mente complottista (già allora).
Ora però, il revisionismo, pur non ammettendo la cosa, non la esclude in modo categorico.
Oggi abbiamo sul piatto un sacco do cose che sono fresche di giornata: i sieri, i due conflitti, il green con le sue efferatezze , e di nuovo, la stampa, oggi come allora, non ammette non solo l'opinione del popolo, ma nemmeno l'evidenza!
I sieri provocano danni anche gravi, il popolo se ne è accorto sulla sua pelle, ma la stampa continua a proporli come salvifici...(piccola nota: l'autista del bus di Mestre, quello morto , era iscritto al sito Danni Collaterali, ma il mainstream tace il fatto, così come ora tace sul fatto che nel nuovo incidente, l'autista ha visto tutto bianco).
La stampa mainstream tace sul fatto che l'elettrico ha dei grossi problemi, e la gente che ne ha fatto le spese lo sa, (prende fuoco facilmente, si surriscalda, e l'acqua, piovana o delle pompe antincendio, ne accelera la combustione) tuttavia, come per il Vajont e per i sieri, il mainstream dice che è il popolo a non capire una fava.
L'ultimo conflitto ha chiaramente spiegato come Israele abbia dal '47 ad oggi, via via preso possesso di terre che non le toccavano, in barba ai trattati siglati, la gente lo ha capito, ma il mainstream continua imperterrito a dire che la colpa è solo dei palestinesi (non mi piace l'Islam, ma che qua siano gli israeliani i veri invasori, è lampante).
Insomma col senno di poi, aveva ragione chi all'epoca aveva torto.
E se tanto mi dà tanto, noi oggi cosa stiamo insegnando ai posteri?
Luigi S.
Anche per l'autista che ha visto tutto bianco, oggi si parlava ufficialmente di malore, anche se non mortale. Non vorrei essere nei suoi panni: il suo corpo gli ha mandato un avviso. (Freeanimals)
EliminaDicono che i nostri mandriani hanno un'elica in più nel loro DNA, così come lo avrebbero gli appartenenti alle aristocrazie storiche , dinastie regnanti. Gente che si riproduce in famiglia, fra di loro .Ci può stare.
RispondiElimina" le macchine son tutte uguali, cambia qualche ninnolo, ma sempre 4 ruote ed un motore, la Mercedes come la seicento.." così sentenziava Luciano, il mio meccanico, detto anche Cartier perché immancabilmente, quando ti rendeva la vettura, ti congedava con un: ora la va come un orologio ! Era un saggio, mi manca.
E dunque, anche una normale personcina come me, di intelligenza e cultura medie, scavalcato la settantina, può essere in grado di capire , smascherare gli inganni delle elites, ché, anche se hanno qualche elica in piu di noi non sono in grado di buggerarci competamente. Ai giovani, della nostra maturità non interessa un fico, si passa per pessimisti rompikoglioni.
Ah se I giovani sapessero, e se i vecchi potessero....massima, aforisma massiccio. Credo non compaia in nessun testo sacro. Se così è, il motivo è ovvio.
Le personcine normali come te hanno coltivato la propria mente con studi e letture, cosa che le altre personcine normali non hanno fatto. Io per esempio mi considero fortunato perché, avendo fatto il maestro elementare, ho avuto tanto tempo da dedicare alla lettura. (Freeanimals)
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