All’epoca delle grandi esplorazioni, intorno al Settecento e anni seguenti, ci sono stati esploratori europei che viaggiavano in terre lontane, per scopi principalmente commerciali, ma anche di dominio politico. Quando arrivavano in estremo oriente, nei resoconti che mandavano in patria, Portogallo, Olanda e via discorrendo, riportavano tutte le meraviglie che avevano trovato, per esempio che in certe foreste, le foglie, quando cadono al suolo, si mettono a camminare. Un vero prodigio! Una magia! Non sapendo nulla di scienze naturali, non potevano sapere che in realtà si trattava di Fillidi, facenti parte dell’ordine dei Fasmidi, lo stesso a cui appartiene la famiglia dei bacillidi. I primi si mimetizzano assumendo l’espetto di foglia, i secondi di rametto. E’ di questi che voglio parlare. Gli insetti stecco, di cui abbiamo due specie anche in Italia, sono conosciuti da molto tempo e sono stati a lungo studiati dagli scienziati per le loro prodigiose capacità di rigenerazione, la quale non è una loro prerogativa, ma anche delle lucertole, come tutti sanno, limitatamente alla coda, e pure di certi anfibi urodeli, come l’Axolotl. I cinque che mi sono stati dati li ho trovati su Subito.it, nella rubrica “regalasi animali”. Tre di questi cinque stanno crescendo a vista d’occhio, anche se io non li vedo mai mangiare, in quanto notturni. Se vanno avanti così, fra poco deporranno uova fertili, benché siano tutte femmine. Una delle loro strane caratteristiche è che dal centro Italia in su si riproducono per partenogenesi, perché sono tutte femmine, mentre nel Meridione si trovano sia maschi che femmine e quindi hanno una riproduzione anfigonica. Se i miei dovessero deporre le uova, abbandonandole sul terreno, dovrò anch’io mettere un annuncio: “Regalasi uova che sembrano semi di canapa”.
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