giovedì 21 luglio 2022

Apologia di un super predatore

Testo di Deborah Aveline Maya

Giornata mondiale degli squali. Ogni anno, circa cento milioni di squali vengono uccisi. Ripetete con me: cento milioni, cento milioni, cento milioni… Gli effetti dello sterminio di massa al quale stiamo assistendo non ha precedenti, stiamo minando la salute stessa degli oceani e di conseguenza anche la nostra perché, non dimentichiamolo mai, la vita sulla terra dipende dalla vita marina. Quando diciamo “squalo” viene alla mente la figura di un grosso, enorme predatore dei mari, un assassino, una macchina da guerra. Ma non è affatto così! Possiamo dire, invece, che l’essere umano è il responsabile della distruzione del “re” del mantenimento di un sano ed efficiente ecosistema marino. Gli squali sono “macchine” perfette con sensi spinti al limite delle prestazioni.



Il loro olfatto è famoso, è un senso supremo per questi pesci che in alcune specie permette di percepire una parte per milione di sostanza disciolta. Tramite l’olfatto riescono a identificare prede lontane, mentre per gli attacchi a distanza ridotta prediligono la linea laterale, un sistema sensoriale tipico dei pesci che percepisce su tutta la lunghezza dei fianchi la differenza di movimenti e vibrazioni dell’acqua dovuta alla presenza di soggetti o oggetti nelle vicinanze. Una delle caratteristiche degli squali è la capacità di recepire i campi magnetici ed elettrici emessi dalle prede e che li rende in grado di sgamare anche i pesci che trovano riparo sotto la sabbia del fondale. Hanno un intelligenza spiccata, dotata di curiosità e capaci di risolvere problemi. Sviluppano e studiano tecniche di caccia congiunta ma sono anche dei giocherelloni: alcuni esemplari di smeriglio, ad esempio, sono stati visti mentre si ricoprivano il corpo ripetutamente con le alghe.


Ma perché l’uccisione degli squali può portare ad un declino marino (e di conseguenza terrestre) molto velocemente? In primo luogo è corretto affermare che non tutti gli squali sono all’apice della catena alimentare, ma tutti svolgono un ruolo chiave nelle nicchie in cui si trovano. Questo perché si nutrono di una grande varietà di animali marini, soprattutto malati o feriti e si comportano, dunque, in un certo senso da spazzini. Fungono da “selezionatori” per una fauna forte e vitale garantendo un buon patrimonio genetico per i successori e di conseguenza un mare forte e vitale. Eliminano le specie malate, impedendo a parassiti e patologie di propagarsi tra le popolazioni viventi e sane di pesci. Inoltre, hanno un ruolo basilare nel tenere a bada le popolazioni di pesci “preda” che stanno nel gradino sotto di loro della catena alimentare, impedendone l’incremento incontrollato che causerebbe la distruzione e il depauperamento di altre popolazioni di pesci o della flora presente o dei coralli.


Emblematico il rapporto di studio sulle barriere coralline e il ruolo decisivo che hanno gli squali: regolarizzano le barriere tenendo sotto controllo i predatori di media grandezza e proteggono così i piccoli pesci che convivono con i coralli. Dove gli squali sono più abbondanti i coralli sono più sani, con un effetto benefico attraverso l’intero ecosistema. La scomparsa degli squali avrà non solo l’effetto di perdere il controllo numerico sulla loro preda principale, ma porterà anche ripercussioni sulle specie “non prede dirette” attraverso i loro collegamenti trofici e ambientali. Tutelare la presenza degli squali nelle acque è un dovere oltre che una necessità. Se vogliamo vivere in un ambiente sano e vitale, non si può prescindere dalla presenza degli squali, i veri protagonisti dell’ecosistema.

4 commenti:

  1. Il nemico numero uno di quelli del partito dell'asteroide è l' uomo, del quale non se ne parla mai male abbastanza.

    Con una botta e via libereremmo il nostro habitat dall'uomo, appunto. In subordine anche degli animali, rompikoglioni ank'essi, che si mangiano l' un l'altro allegramente, con l'alibi del regolamento, regolazione dell'ecosistema, attuata spesso crudelmente eccetera eccetera. Macelleria globale, forse replicata anche in altri habitat. Speriamo di no.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Citazione:

      "Macelleria globale"



      Da quando sono andato a vivere in campagna, me ne sto rendendo conto.

      A volte, divento anch'io...macellaio, nel momento in cui fornisco prede vive, nel terrario, ai miei predatori a sei zampe.

      Macellaio carnefice, ma anche vittima: non solo molestato da mosche e zanzare ma anche - ebbene sì, lo confesso - dalle pulci, contro le quali ho scatenato una lotta senza quartiere, a base di detersivi per pavimenti.

      Ogni giorno, forsennatamente, passo il Mocio su tutti i pavimenti di casa.

      Ho l'impressione che la vittoria, alla fine, sarà mia.

      Elimina
  2. Le pulci temono l'aceto. Per scarafaggi da cucina esche a base di zucchero mescolato a bicarbonato. Mangiano lo zucchero e poi....

    Tre specie viventi sopravvissero in prossimità del fornello delle bombe termiche potentissine di Hiroshima e Nagasaki: i ratti, gli scarafaggi, i gesuiti....

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Gli scarafaggi tengono pulita la cucina, ma le pulci mi beccano caviglie e dorso del piede.

      Ogni giorno, oltre a pulire i pavimenti, faccio il bagno a Pupetta e ne ammazzo un bel po'.

      Elimina