domenica 17 luglio 2022

Per alcuni sono ripugnanti, le blatte, non i carlini!

La domenica, in estate, evito il Tagliamento perché vi sono gli immancabili bagnanti, mezzi nudi, sotto ombrelloni e gazebi. La loro presenza m’infastidisce. Quindi, devo scegliere percorsi alternativi i quali, nella zona dove sono andato ad abitare, non mancano. Stamattina avevo quindi due opzioni: o uscire con una mountain-bike da solo, portandomi binocolo, macchina fotografica, videocamera e cellulare, o uscire con Pupetta nel cestino davanti, con l’altra mountain-bike, soltanto con macchina fotografica e cellulare. Ho scelto quest’ultima opzione ed è stata una scelta obbligata, giacché quando mi vede indossare gli scarponi, si alza a fatica e mi segue. Da qualche tempo in qua, la sua deambulazione è diventata barcollante e spesso s’inciampa. A volte, quando la porto in campagna, si rifiuta di camminare proprio, e resta vicino alla bicicletta per farmi capire che vuole tornare a casa, o comunque essere rimessa nel cestino. Il suo comportamento è dettato dall’età (12 anni) e dall’obesità. Si capisce che la sua presenza diventa una zavorra, per me, perché non posso andare lontano e devo girarmi ogni momento a controllare che non si sia persa. E’ anche ipovedente e credo che sia diventata sorda. E allora, l’ho messa nel cestino e mi sono avviato sulla capezzagna che da Flambruzzo porta ad Ariis, passando attraverso un biotopo protetto ricco di vegetazione, sulla riva sinistra del fiume Stella. 


Trovata una panchina all’ombra, mentre Pupetta riprendeva fiato (e io pure!), mi sono chinato e ho trovato una blattella germanica. Siccome porto sempre con me qualche barattolo o scatolette, l’ho portata a casa e fotografata. La migliore delle foto l’ho spedita all’amico Francesco Spizzirri, che nel volgere di pochi minuti me l’ha rispedita elaborata ed ingrandita. Osservate i particolari: sembra di poterla toccare! E’ una delle due specie di blatte che vivono nelle nostre case e mangiano briciole e altri residui alimentari. Perciò si trovano spesso nelle cucine. Hanno bisogno di ambienti caldi, soprattutto la germanica, chiamata, proprio per tale motivo, blatta fuochista, e non amano la luce. Quella in foto non era sotto una caldaia, ma sotto una panchina in un parco naturale.

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