Noi
lo abbiamo sempre chiamato Beply, ma da giovane si chiamava esattamente così e
faceva il coltivatore. Poi, quando si sposò una prima volta, fece anche il
guardiano insieme a sua moglie. Fu per caso o per premeditazione, visto che l’ambiente
sociale non aveva niente in contrario, che Beply cominciò a ubriacarsi e a
fumare jamala, la marijuana di
produzione locale. La moglie non era per niente d’accordo di avere un marito
sempre sballato e lo lasciò, ma il primo figlio, un maschio, era già nato. Poi
Beply rinsavì per quattro anni, durante i quali non toccò un goccio, che è uno,
di toakagasy, né fumò uno
spinello, che è uno, di jamala. E
in quel periodo, poiché Zanahary, nella sua infinita bontà, concede sempre una
seconda chance, Beply trovò e
sposò una seconda donna e riprese a fare il coltivatore e il guardiano. Se non
che, forse perché la vita matrimoniale non gli era consona, ricominciò a fumare
jamala e a bere toakagasy e anche la seconda moglie lo lasciò, ma un secondo
figlio era già nato, un altro maschio. Ora Beply è irrimediabilmente adala
adala, scemo, non fa più né il
coltivatore, né il guardiano e se non avesse i due figli che provvedono a lui,
sarebbe costretto ad affidarsi alla pietà del Signore Zanahary.
Quando incontra
un vazaha, o per lo meno quando
incontra me, è felicissimo e si mette a parlare in francese, che sembra più un
gramlò francesizzante recitato da Dario Fo. Tutti gli astanti, quando lo
sentono parlare quel linguaggio simil-francese, si mettono a ridere e lui è
ancora più felice. E’ andato ad occupare la nicchia dello scemo del villaggio.
O, per meglio dire, del buffone di corte, con tanto d’immaginario berretto a
sonagli, se solo ad Analatsimavo ce ne fosse una. Gli ho portato un paio di
miei pantaloni usati e lui per ringraziarmi ha fatto una capriola, come gli
gnomi dei boschi, invisibili ai più, ma ho ancora una camicia che potrebbe
andargli bene, adatta alla sua magra corporatura. Per fortuna, visto che fare
capriole è il suo modo di ringraziare, il terreno di Analatsimavo è costituito
di soffice sabbia. La sua performance preferita è però quella del saluto
militare.
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