sabato 6 settembre 2014

Italiano in Madagascar punto da una zanzara


Aimone, detto Imo, ha un pessimo rapporto con i suoi cani. Ha provato anche a cacciarli di casa, ma la prima cosa che hanno fatto è stata quella di mangiare qualche tacchino o qualche anatra del vicinato, e la gente è andata da lui a chiedere il risarcimento. Quindi ha dovuto riprenderseli in cortile, ma non gli dà da mangiare e gli augura di morire con tutto il cuore. Più volte al giorno. E’ Ivette, la sua compagna di etnia Betsileo, che dà da mangiare ai cani. Tuttavia, a parte questo, ogni volta che vado a trovarlo (l’ultima, venerdì 5 settembre mi ha prestato tre libri) vengo a conoscenza di storie di cronaca nera, marrone o variamente colorata. Ma c’è da dire ancora, a proposito di Deficiente, il maschio, e di Margò, la femmina, che quando il 12 febbraio 2013 c’è stata l’alluvione, con il fiume Filarhena che ha portato i coccodrilletti in città, Imo si è ritrovato Deficiente nell’acqua, in evidente difficoltà e, per salvarlo, l’ha messo sul quad. Margò se l’è cavata da sola. Da quella volta, Deficiente sale da solo sul piccolo mezzo a quattro ruote, anche sapendo che non deve darlo. Il titolo di questo articolo avrebbe infatti potuto essere: “Il cane sul quad”, ma non lo è.


Dunque, l’alluvione. Una sera del febbraio 2013, Imo e Ivette stavano cenando. Sentono battere con violenza sulla porta metallica che dà accesso al cortile. Qualcuno grida con voce tonante e allarmata: “Alluvione! Alluvione!”. Il cielo notturno era puntellato di stelle e non c’erano segni evidenti dell’arrivo delle piogge. Imo e Ivette hanno continuato a cenare. Il giorno dopo sono venuti a sapere che nel villaggio di Antaravay erano già pronte 13 carrette vuote, con tanto di zebù aggiogati. Gli incauti che davano ascolto all’avvertimento e fuggivano lontano da casa si ritrovavano poi, al ritorno, la casa svuotata di tutto ciò che era asportabile e quello sarebbe successo anche a Imo e a Ivette se avessero creduto alle parole di quel branco di furbacchioni, che dalle nostre parti prendono il nome di “sciacalli”. Quando poi l’alluvione è arrivata veramente, nel vicino allevamento di polli ci sono stati circa 400 pennuti annegati, più qualche maiale. Per diversi giorni c’è stato un via vai di gente con l’acqua che gli arrivava al petto e che oltre ai cadaveri dei polli e dei maiali, si portava via mobili, mobiletti, sedie e ante di finestre. Non disponendo né di frigoriferi, né di congelatori, in quei giorni gli sciacalli devono aver fatto delle vere e proprie scorpacciate di carne di pollo. E di maiale.

Dopo un anno e mezzo, e cioè pochi giorni fa, Gigi Colapietra, che fa l’allenatore per la squadra di calcio femminile di Aimone e che vediamo qui insieme a Melania Conte, è stato punto da una zanzara alle tre e mezza di notte. Quando Gigi viene punto, poi non riesce più a dormire e così si è alzato, è andato in cucina e si è preparato la prima colazione. Stava sorseggiando il caffé che, con la coda dell’occhio, vede una testa che si ritrae, fuori dalla porta del cucinino. Esclama: “Aurora, smettila di fare scherzi!”, ma nel silenzio che segue sente il lieve russare della sua compagna, proveniente dalla camera da letto. A Gigi vengono i capelli dritti. Si fa coraggio e, pur potendo farlo trovandosi in cucina, non afferra alcun coltello e va alla ricerca dell’intruso. Sullo stesso piano c’è il bagno. Accende la luce e, non volendo prendersi, magari, una coltellata, anziché entrare lentamente con tutto il corpo, sferra un calcio alla porta, facendola sbattere sul muro, così se qualcuno vi fosse stato nascosto dietro, se la sarebbe presa sul muso. In bagno non c’è nessuno e subito dopo sente un rumore di qualcosa che rotola giù dalle scale.

“Come!? Giù dabbasso ci sono gli uffici, con le finestre, dotate di inferriate, che danno sulla strada. Come hanno fatto ad entrare?”

E infatti, deve essersi trattato di un ragazzino molto giovane e molto magro, che uscì dallo stesso pertugio da cui era entrato, alla maniera dei gatti. Fuori c’era qualche adulto, meglio in carne, a bordo di un mezzo, con cui entrambi si sono dileguati. Il proverbio dice: “L’amore fa fare i salti, ma la fame li fa far più alti”. Un altro titolo alternativo di questo articolo avrebbe potuto essere: “Un ladro acrobatico”, ma non lo è. Cosa avrebbe potuto succedere se Gigi Colapietra ed Aurora Giordano fossero stati nel loro letto a dormire, con un intruso fra i piedi, animato di non si sa quali intenzioni? In Madagascar certe zanzare sono davvero pericolose. Certe altre salvano la vita.

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