venerdì 4 dicembre 2015

Succedono cose strane in Madagascar



Non è strano uscire di strada in un tornante, per le ragioni più varie, ubriachezza, distrazione o ruota che si buca. L'importante è che fuori dalla carreggiata non ci sia uno strapiombo e che ci sia gente volenterosa nei dintorni disposta a dare una mano. E' strano, invece, anzi criminale, che un taxi brousse venga mitragliato di notte, il suo autista ucciso, il mezzo fatto sbandare fuori strada e i passeggeri contusi rapinati dei propri beni. E' successo due giorni fa sulla RN7 (Route nationale n.7) tra Fianarantsoa e Ambomahasoa. Ci sono stati tre morti, l'autista e i due passeggeri seduti al suo fianco. I 40 malaso, che verrebbe spontaneo per noi che conosciamo la storia di Alì Babà chiamare 40 ladroni, hanno usato il sistema più spiccio: una sventagliata di mitra al sopraggiungente pulmino, anziché il classico albero fatto cadere di traverso poco prima dell'arrivo del mezzo. 


In questi giorni, e fino al 20 dicembre, i malgasci sono preoccupati nel prendere i taxi-brousse che vanno dal sud verso la capitale, perché i banditi sanno che i passeggeri hanno i soldi per andare a fare business, cioè a comprare merce da rivendere nei villaggi d'origine durante le feste di Natale. In certe zone del Madagascar è la polizia che dà a noleggio i kalashnikov ai malaso, ricavandone profitto, ma se non è questo il caso e se non si può parlare di connivenza fra polizia e banditi, si deve almeno parlare di negligenza da parte delle forze dell'ordine, che non riescono, o non vogliono, estirpare la criminalità. Del resto, la stessa cosa si potrebbe dire dell'Italia, con le ormai acclarate collusioni tra Stato e Mafia.

In Madagascar i malaso sono odiatissimi, non tanto perché rapinano i taxi brousse che viaggiano di notte, i quali si cautelano viaggiando in carovana, quanto perché la loro occupazione abituale è l'abigeato, ovvero il furto degli omby, gli zebù, che sono loro malgrado la colonna portante dell'economia dell'isola, insieme al turismo. Io ci vedo un parallelismo tra lo sfruttamento degli zebù e quello dei turisti, con la notevole differenza che i turisti non vengono macellati. Tuttavia, se anche i malaso sono odiati dal resto della popolazione, c'è da considerare il fattore numerico. Se i malaso sono tre o quattro, la gente può riuscire ad acciuffarli e farli a pezzi, anticipando ciò che farebbe la polizia, ma se i malaso sono 40, praticamente un intero villaggio di soli uomini, armati per giunta di armi da fuoco, la gente ha paura di intervenire e non può far altro che lasciare gli zebù rubati al loro destino. 

In alcuni casi il governo invia l'esercito e allora si scatena una vera guerra civile. C'è una zona del sud arido che gravita attorno a Betioka, in cui esercito e polizia non hanno alcun controllo perché Remenabila, letteralmente l'uomo dalla giacchetta rossa, è a capo di 400 ladroni. Per fortuna, da quelle parti non ci sono Routes Nationales. Altra cosa strana, e questa è strana veramente, la moglie di Marc Ravalomanana è stata recentemente eletta sindaco della capitale. Nel 2009 ci fu il golpe in cui suo marito diede ordine di sparare sulla folla, davanti al palazzo presidenziale e una quarantina di manifestanti morirono, mentre altri 300 rimasero feriti. Andrj Rajoelina, il più giovane presidente che il Madagascar abbia mai avuto, e che prese il suo posto, permise a Ravalomanana, dopo averlo deposto, di fuggire in Sudafrica insieme a sua moglie, ora sindachessa della città.

Praticamente già dal 2010 l'ex presidente supplicava che lo lasciassero tornare in patria, ma Rajoelina gli aveva sempre risposto che se si fosse permesso di sbarcare sull'isola con i mercenari, lo avrebbe respinto sulla battigia. L'anno scorso, dopo cinque anni, il nuovo presidente Hery, succeduto a Rajoelina, ha concesso la grazia e la coppia fuggiasca è rientrata in patria. Siccome il seggio di sindaco della capitale è il trampolino di lancio per diventare presidenti della repubblica, non si può escludere che alle prossime elezioni la moglie di un uomo che avrebbe dovuto essere processato per l'omicidio di 40 persone diventerà capo dello Stato. Così il cerchio si chiuderà, i malaso in giacca, cravatta e uomini di scorta trionferanno e i 40 morti del 2009 potranno riposare in pace. Io, a questo punto, farei presidente della repubblica il famigerato Remenabila, l'uomo dalla giacca rossa, che quasi quasi mi darebbe più affidamento di questi quattro criminali che viaggiano in Porsche Cajenne, mentre il popolo muore di fame.

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