Fonte: Il moralizzatore vegano
Qualche tempo fa un
"ambientalista" ha letteralmente frantumato le gonadi al
prossimo con un evento volto ad educare i partecipanti ad un futuro
ecosostenibile. Alla fine, preso dalla curiosità, sono andato a
sbirciare nell'album fotografico dell'evento e in cosa mi è toccato
imbattermi? Nelle immagini di un rinfresco a base di salumi e
formaggi... E adesso chi lo spiega a questi radical chic col culo
degli altri, che la principale causa di disboscamento, inquinamento e
cambiamenti climatici è l'allevamento? Gli eco-ignoranti vorrebbero
sganciare tonnellate di preservativi biodegradabili sull'Africa e
sull'Asia (sull'Europa no perché è la patria dei radical chic
evoluti) per risolvere il problema della sovrappopolazione globale,
ma non comprendono che a causa delle loro abitudini alimentari siamo
costretti a sfamare MILIARDI di bocche in più, cioè quelle degli
animali nati apposta per diventare carne.
E parliamo di animali
che, a seconda della specie, possono pesare anche diversi quintali,
sicché già normalmente mangerebbero parecchio, figuriamoci
all'interno dei lager intensivi, dove vengono messi all'ingrasso per
soddisfare le esigenze quotidiane del finto ambientalista. Per
coltivare il cibo degli animali da allevamento servono sconfinate
estensioni di terreno fertile, di conseguenza bisogna radere al suolo
a ritmi incessanti la Foresta Amazzonica, che a breve si chiamerà il
Deserto delle Amazzoni.
Le monocolture alla lunga desertificano il terreno e purtroppo il disboscamento non si fermerebbe neanche qualora la popolazione mondiale calasse numericamente, se prima di tutto l'umanità non decidesse di modificare le proprie dispendiose e devastanti abitudini alimentari.
Le monocolture alla lunga desertificano il terreno e purtroppo il disboscamento non si fermerebbe neanche qualora la popolazione mondiale calasse numericamente, se prima di tutto l'umanità non decidesse di modificare le proprie dispendiose e devastanti abitudini alimentari.
Perciò, cari miei
"ambientalisti", avete due opzioni:
1- La prima è quella di essere coerenti con i vostri ideali (se davvero ci credete) e smettere di essere la causa principale del problema che fingete di combattere.
Tradotto in parole povere, la tutela dell'ambiente dipende in gran parte dalle vostre scelte alimentari.
2- In alternativa trovatevi un passatempo diverso per darvi un tono con i vostri amici ed infilatevi la lampadina a risparmio energetico in un posto a vostra discrezione.
1- La prima è quella di essere coerenti con i vostri ideali (se davvero ci credete) e smettere di essere la causa principale del problema che fingete di combattere.
Tradotto in parole povere, la tutela dell'ambiente dipende in gran parte dalle vostre scelte alimentari.
2- In alternativa trovatevi un passatempo diverso per darvi un tono con i vostri amici ed infilatevi la lampadina a risparmio energetico in un posto a vostra discrezione.
Al giorno d'oggi, con
le informazioni accessibili a tutti, l'ambientalista onnivoro non si
può sentire, è come se un gruppo di pedofili manifestasse contro la
pedofilia.
Chiudo facendo un
appello a tutte le grosse associazioni ambientaliste:
vi chiedo pubblicamente di inserire nella homepage del vostro sito web la principale causa dei cambiamenti climatici, cioè l'allevamento. Se ciò non dovesse verificarsi, da noi non vedrete più un centesimo. E come sempre il mio pensiero è rivolto alle innocenti vittime dell'egoismo e dell'ignoranza umana, ovvero gli animali ed i popoli del Terzo Mondo, ugualmente sfruttati e lasciati agonizzare da gente menefreghista ed ipocrita.
vi chiedo pubblicamente di inserire nella homepage del vostro sito web la principale causa dei cambiamenti climatici, cioè l'allevamento. Se ciò non dovesse verificarsi, da noi non vedrete più un centesimo. E come sempre il mio pensiero è rivolto alle innocenti vittime dell'egoismo e dell'ignoranza umana, ovvero gli animali ed i popoli del Terzo Mondo, ugualmente sfruttati e lasciati agonizzare da gente menefreghista ed ipocrita.
al di là del fattore etico di mangiare carne, è tutto da vedere se abbia più impatto ambientale mangiare una gallina ruspante cresciuta a scarti alimentari e poco altro, piuttosto che: un piatto di riso basmati indiano, banane dall'Ecuador, pasta di kamut coltivato in Canada. A volte l'agricoltura è devastante, specie nelle monocolture ed in paesi dove si usano largamente fertilizzanti, o ancora in posti con un ecosistema fragile. ... olio di palma... ecc.ecc.
RispondiEliminadove sta scritto che chi non mangia carne debba per forza acquistare prodotti esotici?
EliminaLa Sua critica è infondata, proprio perchè parte da un presupposto da lei suggerito ma che non è nell'equazione
Per una persona che si nutra di una gallina ruspante cresciuta a scarti alimentari (vorrei sapere chi al giorno d'oggi) ci sono miliardi di persone che consumano carne si' di allevamenti intensivi (e si, anche di carni di origine esotica), che usano alimenti con prodotti ogm, per i quali non i fertilizzanti, ma i tanto decantati defoglianti (roundup su tutti) sono connaturati...
Non sta scritto da nessuna parte. Ed infatti non l'ho scritto nemmeno io! Neanche lontanamente. Ho solo fatto un esempio di come un'alimentazione vegetariana, potenzialmente, possa avere un maggiore impatto ambientale di una onnivora. Potrei fare altri esempi... e' ovvio che se guardiamo i grandi numeri Lei abbia ragione, siamo tutti concordi; ma non e' sempre così.
Elimina@Francocci,
RispondiEliminacondivido le Tue riflessioni in quanto anch' Io mi SONO posto spesso la domanda seguente, se acquisto un prodotto esotico che NON possiamo produrre in ITALIA magari anche "equo & solidale";
è maggiore l' aspetto POSITIVO in quanto aiuto così i piccoli & deboli produttori del IIIo/IVo MONDO, oppure quello NEGATIVO dovuto all' inquinamento ambientale provocato dai lunghi & numerosi trasporti !!!???
MANDI
da
SDEI/SERGIO
Una certa percentuale di contraddizioni, nell'individuo, è fisiologica, accettabile e perdonabile, ma tutti gli ambientalisti che ho conosciuto io non avevano ben chiari quali fossero i veri problemi ambientali e, per esempio, mangiavano tonno perché la pubblicità gli diceva che i delfini non erano finiti nelle reti.
RispondiEliminaInsomma, con "amici della natura" così, chi ha bisogno di nemici?