La bambina si è
divertita. E anche la madre. A differenza del 6 gennaio, l'acqua di
Mangily sabato 23 era meno infestata di alghe in sospensione e meno
torbida. Era caldissima perché siamo nel culmine della stagione
estiva. Io ho fatto un bagno di 10 minuti perché senza le pinne non
riesco a nuotare molto lontano sott'acqua. Anzi, praticamente
m'immergo e la presenza d'aria nei polmoni mi risospinge subito in
superficie. Non è per niente divertente. Ho usato la maschera per la
seconda volta, da quando sono in Madagascar, anche se il fondale
sabbioso non presenta niente d'interessante da vedere. Dopo essere
uscito dall'acqua, mentre ero sotto la doccia all'interno del
bungalow, è arrivata Mami, moglie di Daholy, con sua figlia Lucia e
altri tre figli piccoli. Insieme a Tina e a sua figlia Annika sono
andate avanti ancora un'ora in ammollo, gli adulti a chiacchierare e
i minori a sguazzare come bambini nella tinozza. I due maschietti, completamente nudi e circoncisi,
erano i più scalmanati.
Quando Tina ha trovato
una medusa galleggiante, ha detto a uno dei due di portarmela. E'
difficile dire se una medusa spiaggiata sia viva o morta. Comunque,
l'ho fotografata e riportata nel suo elemento, ma solo quando l'ho
rimessa in acqua mi sono accorto che il dorso, maculato, era molto
più bello della parte inferiore, che mi sono guardato bene dal
toccare. Così, sono andato nel bungalow a recuperare la macchina
fotografica, ma al mio ritorno non c'era più. Spero abbia
riguadagnato il largo. Di pesci, in quei pochi minuti d'immersione
vicino riva, non ne ho visti. Anni fa mi era capitato che un pesce
pilota di un paio di centimetri mi si piazzasse davanti alla
maschera, tutte le volte che m'immergevo, sbucando dal nulla, anche
se ero a pochi metri dalla battigia. Non ci sono più i pesci pilota
di una volta, purtroppo!
Gli uomini che
stazionano seduti sulla sabbia, immancabilmente ci hanno proposto di
fare una gita in piroga fino alla barriera corallina. Io
immancabilmente rispondevo: “Maiteny mis valiko”, parlate con la
mia compagna e così scaricavo la responsabilità della decisione su
di lei. Uso la stessa formula magica anche con i conducenti di
ciclo-poussy che si rivolgono a me, insistentemente, per offrire i
loro servigi. Quando poi ho saputo che ci vogliono minimo 40 minuti
per arrivare sulla barriera, ho capito che abbiamo fatto bene a
declinare l'offerta. Il prezzo sarebbe stato di 30.000 ariary, meno
di 10 euro e il tempo di permanenza, abbastanza elastico, di una o
anche due ore, a discrezione del cliente. Se avessi avuto le pinne
con me, rimaste a Codroipo, forse ci avrei fatto un pensierino.
L'altezza del mare, per lo meno quando ci sono stato l'ultima volta,
era intorno ai 5 metri e di cose interessanti da vedere ce n'è
un'infinità.
Quando è arrivato il
momento di riaccompagnare a casa Mami e la sua numerosa figliolanza,
abbiamo fatto una passeggiata al villaggio di Mangily alla ricerca di
bibite fresche. Dal primo bar siamo scappati subito dopo la
consumazione (i miei ospiti hanno approfittato anche per mettere
qualcosa sotto i denti), a causa del fatto che i bicchieri non
odoravano di freschino come normalmente, ma di profumo da donna,
poiché il cameriere si era da poco abbondantemente profumato e aveva
contaminato i bicchieri semplicemente prendendoli in mano. Non mi
era mai capitata una cosa del genere, ma penso che il ragazzo sia
venuto meno alla sua deontologia professionale. Anche se lui non lo
sa.
Nel bar successivo, ho
scoperto un trucco che non mi sarei mai immaginato e che a quanto
pare è abitualmente praticato dai bambini malgasci: inzuppare il
lecca lecca nell'aranciata. O bibita affine. La cosa andava
documentata, a beneficio degli antropologi attuali e dei paleontologi
del futuro, ammesso che ne resti traccia. E così ho fatto. Io penso
che sia un'abitudine alimentare criticabile, come ce ne sono tante in
Madagascar e altrove. Del resto, già le bibite gassate hanno fra i
dietologi chi le condanna recisamente. Annika, viceversa e a dispetto
di antropologi e paleontologi, lo trovava delizioso.
La sua amica Lucia, di
dodici anni, funge da baby sitter quando Mami non ce la fa più con
la piccolina. Era seduta vicino a me nel bar dei bicchieri profumati.
Così ho potuto osservarla e vedere che è davvero graziosa, anche se
con i capelli raccolti lo è di meno. Mi è venuta un'idea, ma più
che altro per farle un complimento e non sul serio. La fidanziamo con
un vazaha tanora (straniero giovane), purché sia panarivo (ricco),
dal momento che questo è il sogno di tutte le ragazze del
Madagascar. Quando le ho detto che un mio amico ha tre figli maschi,
uno di 13 anni, uno di 15 e uno di 18, che lei avrebbe potuto
scegliere, mi ha dato la risposta che tutte le bambine dodicenni del
mondo danno in questi casi: devo pensare a studiare! Ma si vedeva che
era lusingata. I suoi genitori, Mami e Daholy, sarebbero stati
contentissimi ma c'è un problema: essendo un'ampela di brousse –
letteralmente ragazza di boscaglia - non usa internet e questo
impedisce ogni forma di socializzazione a distanza. E i suoi genitori
non possono permettersi spese da ricchi.
Ricchi sono anche i
turisti che scelgono il nuovo hotel Solidaire, creato dalla ONG Bel Avenir e sorto dalla parte della strada che guarda verso la foresta
spinosa. Ci eravamo ripromessi di visitarlo già il 6 gennaio scorso
e, con tutta la comitiva, tranne i due più piccolini, abbiamo
visitato per prima cosa l'esposizione dello scheletro di megattera,
ricostruito pezzo per pezzo. Lucia e Annika, viceversa, si sono
subito fiondate sulle altalene, mentre solo la sera a casa ho
chiarito l'equivoco in cui Tina era incorsa: non si trattava dello
scheletro di un ippopotamo, ma di una balena. E nemmeno di una delle
più grandi. In fondo, né lei né io abbiamo mai visto dal vero né
ippopotami, né balene. I prezzi delle camere sono altissimi, fuori
dalla nostra portata: 100.000 ariary (28 euro) a notte, mentre a Chez
Leontine & Daniel, dove eravamo alloggiati, abbiamo pagato 35.000. La gente che
vuole contribuire alle iniziative umanitarie dell'associazione
spagnola va lì e sa che parte del suo denaro sarà usato per opere
educative a favore dei bambini malgasci. E' un modo con cui i bagnanti ai tropici possono mettersi a posto la coscienza. Ha una sua meritoria funzione, a prescindere da come saranno utilizzati gli incassi.
bella ragazzina,speriamo che qualche vazaha 50/60/70enne non la rovini...........
RispondiEliminaE' più probabile che sia lei a rovinare qualche vazaha 50/60/70enne, su istigazione dei genitori, ma non ancora. E' troppo presto.
EliminaMadagascar, terra di bellezze naturali purtroppo ultimo approdo di uomini bianchi ormai sul tramonto in cerca di donne che si accontentano con poco. Peccato.
RispondiEliminaUno stantio luogo comune.
EliminaLo sai che Hitler voleva creare degli insediamenti "ebrei" in Madagascar?
RispondiEliminahttps://asseromaberlinotelaviv.wordpress.com/2011/10/02/quando-levacuazione-ebraica-in-madagascar-era-la-soluzione-finale-endlosung/
A me questa cosa (a parte la drammaticità della popolazione ebraica che poi ha subito quello che ha subito insieme ad altri perseguitati) del Madagascar mi ha fotto ridere.
Ma ci sono insediamenti di bianchi (non sporadici) in quell'Isola?
Charly
Sapevo di quel progetto e mi è sempre sembrato una buona idea.
EliminaSe l'avessero attuata, a quest'ora il Madagascar era uno dei paesi più ricchi della terra.
Ci sono comunità di francesi, pakistani (da vecchia data) e di cinesi. I primi fanno i turisti e gli altri due gruppi etnici fanno girare l'economia, specie con l'import export.
In Russia invece li volevano mandare in Siberia (al gelo) l'Inghilterra in Uganda, poi i polacchi sembra che abbiano visitato il Madagascar ritenendo l'isola non adatta
RispondiEliminahttp://exodus.jimdo.com/in-terra-d-israele/
questo scervellarsi di personalità del passato in merito alla collocazione degli "ebrei" mi ha fatto ridere.
A meno che non sia una "bufala" voglio dire, come fanno oggi a dire che gli "ebrei" non siano stati perseguitati se esisteva addirittura un Piano Madagascar.
IA...
Charly
I palestinesi, qualunque decisione fosse stata presa, avrebbero gradito.
EliminaMi domandavo, per pubblicare i commenti, bisogna dichiarare di "non essere un robot" ma si tratterà proprio di "robot" meccanici o di IA... (Intelligenza/deficienza Artificiale)?
RispondiEliminaCharly
Ah, è per quello che ultimamente ci sono pochi commenti!
EliminaChiederò al mio webmaster di disattivare l'opzione.