mercoledì 8 giugno 2016

Fuori dal ghetto


Ma cosa sta succedendo? La settimana scorsa ho accompagnato l'amico Mauro a fare una visita radiologica al distretto sanitario di Gemona del Friuli. Nell'attesa, curiosando attraverso il vetro di una macchina distributrice di snacks, a fianco di una merendina che recava la didascalia “celiaci”, ce n'era un'altra su cui era scritto “vegani”. Che strano! Fino a Gemona sono arrivati i vegani, che magari evitano di mangiare merendine preconfezionate. Ero tentato di documentare la cosa, ma alla fine ho desistito pensando che quella stranezza fosse più unica che rara. Un caso. Subito dopo l'amico è uscito dall'ambulatorio e ce ne siamo tornati in pianura. Ieri, mentre aspettavamo che suo figlio Francesco finisse la lezione di fisarmonica, bighellonavamo nella piazza centrale di Valvasone e Mauro insisteva a pagarmi un gelato. Sono restio a mangiare gelato perché è fatto con il latte di mucca, ma d'estate spesso prendo, insieme a lui, un ghiacciolo alla menta. Tuttavia, siccome anche in quel caso l'amico insisteva, “ti faccio compagnia”, gli ho risposto. Io mi siedo su una panchina esterna alla gelateria, lui entra e poco dopo si affaccia per chiedermi: “Che gusto vuoi? Nocciola, fragola, limone....”.



Con mia grande sorpresa, avevano il gelato vegano. Fatto con l'olio d'oliva al posto del latte di mucca. E chi avrebbe mai immaginato che il gelato si potesse fare con l'olio! Finora pensavo che il latte vaccino si potesse sostituire con quello di soya. O, al limite, con quello degli altri latti vegetali. Insomma, ieri 7 giugno 2016, ho mangiato il mio primo gelato vegano. Quando Mauro si è seduto nella panchina di fronte a me, sotto i portici che circondano la piazza del borgo medievale, gli ho detto: “Scusa la volgarità, ma anche in un buco di culo come Valvasone dovevamo trovare i gelati vegani!”.


Chi devo ringraziare per questo cambiamento? Crozza, con le sue prese in giro? Cruciani, con il suo salame? O entrambi? Bene o male, purché se ne parli. Oppure: molti nemici, molto onore. Di modo che, mentre su radio e tivù ci danno addosso, facendo di tutto per farci passare per paranoici, il mondo reale, le industrie e il commercio, si adegua e, pur di non perdersi anche il nostro bacino di utenza, ci viene incontro mettendoci a disposizione merendine e gelati cruelty free.


Sono semplicemente allibito. Quasi quasi mi vengono le lacrime agli occhi, se penso a com'era la situazione trent'anni fa, quando l'unico posto dove potevo trovare il latte di soya Crivellaro, per altro dal sapore disgustoso, erano le erboristerie, e lo si pagava anche a caro prezzo. Oggi il mondo è cambiato, non c'è che dire. L'unica nota stonata, è che la gelataia non mi ha permesso di entrare nel negozio con la cagnetta (non poteva essere un mondo del tutto perfetto), ma ciò nonostante, io e Pupetta non ci siamo offesi e anzi abbiamo decisamente apprezzato il nostro primo gelato vegano al gusto di nocciola. 
 

3 commenti:

  1. Stessa cosa da queste parti, gelato con olio d'oliva... lo chiamano Olvì (http://www.olvigelato.com/) e direi che non è per nulla male, anzi ...
    La necessità (il commercio) aguzza l'ingegno, e i risultati sono ottimi...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ho imparato ieri che l'olio sostituisce il latte. Perché no, allora, nei biscotti e nei dolci in genere?

      Elimina
  2. Che iella, persino nelle isole, ma dalle mie parti nisba...
    Ma forse nel sito hanno omesso qualche gelateria, perché neppure quella di Valvasone è riportata. Bisognerà ripiegare sui Valsoia (magari quelli al nuovo gusto di mandorla) per chi non beneficia di una gelateria vegan vicina?

    RispondiElimina