Ma cosa sta
succedendo? La settimana scorsa ho accompagnato l'amico Mauro a fare
una visita radiologica al distretto sanitario di Gemona del Friuli.
Nell'attesa, curiosando attraverso il vetro di una macchina
distributrice di snacks, a fianco di una merendina che recava la
didascalia “celiaci”, ce n'era un'altra su cui era scritto
“vegani”. Che strano! Fino a Gemona sono arrivati i vegani, che
magari evitano di mangiare merendine preconfezionate. Ero tentato di
documentare la cosa, ma alla fine ho desistito pensando che quella
stranezza fosse più unica che rara. Un caso. Subito dopo l'amico è
uscito dall'ambulatorio e ce ne siamo tornati in pianura. Ieri,
mentre aspettavamo che suo figlio Francesco finisse la lezione di fisarmonica, bighellonavamo nella piazza centrale di Valvasone e
Mauro insisteva a pagarmi un gelato. Sono restio a mangiare gelato
perché è fatto con il latte di mucca, ma d'estate spesso prendo,
insieme a lui, un ghiacciolo alla menta. Tuttavia, siccome anche in
quel caso l'amico insisteva, “ti faccio compagnia”, gli ho
risposto. Io mi siedo su una panchina esterna alla gelateria, lui
entra e poco dopo si affaccia per chiedermi: “Che gusto vuoi?
Nocciola, fragola, limone....”.
Con mia grande
sorpresa, avevano il gelato vegano. Fatto con l'olio d'oliva al posto
del latte di mucca. E chi avrebbe mai immaginato che il gelato si
potesse fare con l'olio! Finora pensavo che il latte vaccino si
potesse sostituire con quello di soya. O, al limite, con quello degli
altri latti vegetali. Insomma, ieri 7 giugno 2016, ho mangiato il mio
primo gelato vegano. Quando Mauro si è seduto nella panchina di
fronte a me, sotto i portici che circondano la piazza del borgo
medievale, gli ho detto: “Scusa la volgarità, ma anche in un buco
di culo come Valvasone dovevamo trovare i gelati vegani!”.
Chi devo ringraziare
per questo cambiamento? Crozza, con le sue prese in giro? Cruciani,
con il suo salame? O entrambi? Bene o male, purché se ne parli.
Oppure: molti nemici, molto onore. Di modo che, mentre su radio e
tivù ci danno addosso, facendo di tutto per farci passare per
paranoici, il mondo reale, le industrie e il commercio, si adegua e,
pur di non perdersi anche il nostro bacino di utenza, ci viene
incontro mettendoci a disposizione merendine e gelati cruelty free.
Sono semplicemente
allibito. Quasi quasi mi vengono le lacrime agli occhi, se penso a
com'era la situazione trent'anni fa, quando l'unico posto dove potevo
trovare il latte di soya Crivellaro, per altro dal sapore disgustoso,
erano le erboristerie, e lo si pagava anche a caro prezzo. Oggi il
mondo è cambiato, non c'è che dire. L'unica nota stonata, è che la
gelataia non mi ha permesso di entrare nel negozio con la cagnetta
(non poteva essere un mondo del tutto perfetto), ma ciò nonostante,
io e Pupetta non ci siamo offesi e anzi abbiamo decisamente
apprezzato il nostro primo gelato vegano al gusto di nocciola.
Stessa cosa da queste parti, gelato con olio d'oliva... lo chiamano Olvì (http://www.olvigelato.com/) e direi che non è per nulla male, anzi ...
RispondiEliminaLa necessità (il commercio) aguzza l'ingegno, e i risultati sono ottimi...
Ho imparato ieri che l'olio sostituisce il latte. Perché no, allora, nei biscotti e nei dolci in genere?
EliminaChe iella, persino nelle isole, ma dalle mie parti nisba...
RispondiEliminaMa forse nel sito hanno omesso qualche gelateria, perché neppure quella di Valvasone è riportata. Bisognerà ripiegare sui Valsoia (magari quelli al nuovo gusto di mandorla) per chi non beneficia di una gelateria vegan vicina?