Fonte: Michela Vittoria Brambilla
Il governo italiano,
“possibilmente coinvolgendo i partner europei e l’Alto
rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di
sicurezza”, chieda ai governi dell’Estremo Oriente “di vietare
il consumo e il commercio della carne di cane”. In particolare, con
le autorità cinesi insista “perché si ponga fine al massacro
di Yulin” e con quelle coreane, anche in vista dei XXIII
Giochi olimpici invernali di Pyeongchang, “perché sia proibita
un’usanza che è causa di abusi ripugnanti e di ingiustificabili
sofferenze”.
Questi gli obiettivi
dell’interrogazione a risposta immediata e della mozione
parlamentare illustrate in una conferenza stampa alla Camera
dall’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana
per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente e da Jason Pang,
direttore della comunicazione della World Dog Alliance, una delle più
importanti associazioni no-profit impegnate nella lotta contro il
mercato della carne di cane per la quale l'ex ministro Brambilla è
portavoce per l'Italia. “Impossibile – sottolinea la parlamentare
– restare indifferenti di fronte ad una barbarie neppure
commentabile. Il fatto che avvenga in paesi lontani non ci autorizza
a volgere lo sguardo dall'altra parte. Il nostro governo deve
decidersi ad intervenire contro questa atroce crudeltà".
Il festival di Yulin è
oggetto di una protesta globale, che mobilita milioni di persone con
numerose petizioni lanciate (o rilanciate) sulla rete. Si svolge ogni
anno, nel solstizio d’estate (21 giugno), è un’iniziativa
privata nata in anni recenti ma fondata su vecchie usanze, durante la
quale sono macellati, cotti e mangiati oltre 10 mila cani: animali
detenuti in gabbie piccolissime e affollatissime, uccisi con metodi
crudeli e spesso scuoiati ancora vivi. Per la prima volta l’anno
scorso sono stati aggiunti al menu anche i gatti. Ciò che avviene
a Yulin è ampiamente documentato, con raccapricciante
evidenza, dai media di tutto il mondo, da filmati di turisti, da
video facilmente reperibili su youtube o servizi analoghi. E con
cruda efficacia anche dal filmato che la WDA ha realizzato a Yulin e
che il signor Pang ha mostrato questa mattina.
In realtà si tratta
della punta dell’iceberg, della più plateale manifestazione di un
fenomeno – quello del consumo e del commercio della carne di cane –
che interessa a vario titolo parecchi paesi asiatici - soprattutto la
Cina, la Corea del Sud, il Vietnam – ed è stato “fotografato”
nel film-documentario “Eating happiness” (2015), prodotto e
realizzato dal presidente di WDA, Genlin. Secondo l’organizzazione,
con sede ad Hong Kong, 30 milioni di cani all'anno sono
macellati, cotti e mangiati In Asia. Circa 70 su cento sono animali
da compagnia sottratti alle famiglie.
“Non si può
assistere indifferenti a tutto questo”, sottolinea l’on.
Brambilla. “Al principio del XXI secolo, mangiare carne di cane, il
miglior amico dell'uomo, è e resta una barbarie difficile anche da
commentare. In Oriente come in Occidente, le tradizioni non possono
essere una ragione sufficiente per mantenere comportamenti ripugnanti
e in contraddizione con il progresso sociale. E’ auspicabile che la
Cina si doti di leggi che tutelino gli animali, non solo le specie in
via d’estinzione ma anche quelli domestici, oggi privi di
protezione. Mettere fine agli orrori di Yulin sarebbe un segnale
fortemente apprezzato e rimuoverebbe una macchia sull'immagine che
questo paese di antichissima civiltà trasmette di sé nel mondo. E’
necessario che la comunità internazionale alzi la voce, si faccia
sentire con tutti i governi dei paesi interessati e manifesti in
forma adeguata la preoccupazione di milioni di persone”.
Nel pomeriggio,
replicando in aula alla risposta del governo alla propria
interrogazione a risposta immediata, giudicata “vaga” e
insoddisfacente”, l’on. Brambilla ha preannunciato che la
richiesta di assumere impegni precisi sarà riproposta con la mozione
già preparata per consentire a tutti i parlamentari,
indipendentemente dallo schieramento, di sostenere questa
battaglia. Potranno farlo anche i cittadini, firmando la
petizione sul sito www.nelcuore.org.
“D’altra parte –
ha concluso l’ex ministro - che la sensibilità di questo governo e
di questa maggioranza verso i diritti degli animali fosse scarsa non
è una novità. Chi ha eliminato il Corpo forestale dello Stato e la
polizia provinciale con la sua professionalità sulla vigilanza
venatoria, chi ha introdotto la non punibilità per tenuità del
fatto rendendo più difficile sanzionare i reati contro gli animali,
chi ha rifiutato di eliminare completamente la barbarie dei richiami
vivi, chi ha depotenziato la task force sul randagismo, chi si
appresta ad autorizzare la strage dei lupi – e potrei continuare a
lungo – chi porta avanti questa politica, insomma, non può
seriamente preoccuparsi del massacro di Yulin e del traffico della
carne di cane”.
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