Testo di Marco Della Luna
Il governo Gentirenzi e il Partito Democratico progettano, per la
imminente campagna elettorale, di attribuirsi il merito
dell’introduzione del reddito di cittadinanza, soffiandolo al M5S. Il programma è che il presidente della Commissione Europea
Jean-Claude Junker venga a Roma, probabilmente il 25 marzo, per i
festeggiamenti del cinquantenario dell’Unione Europea, e quivi
annunci che l’Europa prescrive che i governi elargiscano un reddito
universale di base, di importo sufficiente per una vita dignitosa, a
tutti i cittadini. La notizia di questo annuncio è stata lanciata da
Reuters all’estero alcuni giorni fa, ma in Italia pare nessuno
voglia diffonderla – tanto per dire quanto sono liberi i nostri
giornalisti. Renzi si vanterà di aver ottenuto tale successo in linea con il
suo bonus di 80 euro mensili. Ne farà il suo cavallo di battaglia
per le elezioni.
Due quesiti essenziali:
Primo: come finanziare questo reddito, dato che concedere 1000 €
al mese a tutti i cittadini italiani costerebbe circa 600 miliardi
l’anno, un terzo del Pil? Anche se si limitasse l’importo del
reddito e il numero dei beneficiati, il costo minimo sarebbe sui 150
miliardi. L’unico modo di trovare i fondi sarebbe tassare la
creazione monetaria da parte delle banche, la quale va a casa ma non
viene registrata come ricavo. Il tassarla non graverebbe sui bilanci
delle banche, i quali anzi migliorerebbero, proprio perché si
registrerebbero i ricavi, oggi non registrati, da creazione
monetaria.
Secondo: che scopo ha questo reddito di cittadinanza? Intendo: che
scopo vero? Ovviamente non è quello di rilanciare l’economia, dato
che, se l’ “Europa” volesse questo, avrebbe già da tempo
cambiato il suo modello finanziario, il “Patto di stabilità e
sviluppo”, che, da quando è in vigore, ha portato dal 35 al 75% i
paesi fuori dai parametri e ha generalizzato la stagnazione – cioè
ha prodotto instabilità e blocco dello sviluppo. Quindi è chiaro
che l'”Europa” vuole questo: destabilizzazione e impoverimento.
Altrimenti avrebbe cambiato modello da tempo.
Credo perciò che lo scopo vero del reddito universale sia quello
di far perdere forza agli euro-scettici nelle prossime elezioni –
soprattutto in Francia e in Italia – accontentando e
tranquillizzando la gente nel breve termine, in modo che si lasci
guidare e continui a credere del modello generale dell’Unione
Europea. E, e nel medio termine, realizzare, proprio mediante gli
squilibri finanziari che produrrà il costo di questo reddito
universale, una destabilizzazione profonda, che crei le condizioni
emergenziali per una profonda ristrutturazione autoritaria e
tecnocratica degli assetti costituzionali.
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