domenica 12 febbraio 2017

Ritratto di un popolo d’impostori




Comunque, la feralis secta juadaica (termine ufficiale, così come stabilì San Costantino Magno) è, appunto, solo una setta. Non sono un popolo e non presentano connotazioni etniche ben precise. O meglio, mi correggo: presentano senz’altro una certa unità etnica, la quale però non è in nessun modo riconducibile al popolo omonimo che dimorava nella provincia di Palaestina Prima. L’ebraismo “storico” è stato annientato a più riprese da Tito (amor et deliciae humani generis),Traiano (contro quella che potremmo definire “diaspora”), Adriano (pacifico Imperatore filosofo. Ne sterminò 400.000?) , Zenone (contro i samaritani), Heraclio il Grande (ristabilì tutte le precedenti sanzioni. Infatti quando Gerusalemme fu presa da Cosroe II, in una guerra che lasciò ambo gli imperii esangui, gli unici abitanti ad essere rimasti in vita furono i fiancheggiatori ebrei. In seguito, rendendosi conto della loro bestialità, anche Cosroe li perseguitò fino a quando la città non fu ripresa dall’Imperatore Romano. 


La distruzione del Santo Sepolcro è probabilmente da addebitarsi alla setta judaica). Il grosso della popolazione judea era già esigua in tempi antichi e si dissolse ben presto in quel mare pansemitico che era la Syria del tempo. Gli ebrei furono da sempre una civiltà ininfluente e mediocre, persino all’interno del panorama delle civiltà semitiche. L’ebraico non era parlato dai judei, se lo sono inventati i sionisti partendo da una lingua liturgica obliata da tempo. I residuati di tale cività vennero ben presto assorbiti dal cristianesimo romano prima e dall’islam poi, decretandone così la fine. Gli attuali “ebrei” sono i discendenti di una popolazione barbara frutto di un procedimento di etnogenesi, molto comune nella steppa e nel “Barbaricum” in generale. Essi sono una popolazione di ceppo turcomanno e mongolico, inizialmente adoratori del Dio Tengri, lo stesso dio venerato da Gengis Khan. 

Si narra che i Kazari si convertiriono al judaismo per sfuggire all’influenza bizantina ed araba. Li ritroviamo inizialmente alleati a Justiniano II (che ovviamente tradirono) Imperatore molto astuto(ma crudele) e molto attivo in Italia, il quale minacciò l’esistenza stessa della piccola nazione Kazara. Successivamente si incistarono nella corte della dinastia Isaurica provocando, probabilmente, la crisi iconoclasta (credo a questa versione, non alla balla dell’influenza araba). Sono, nei fatti, una delle tante popolazioni barbariche che affollavano la steppa, nata dal miscuglio di più genti germaniche e non (come i turchi). L’Yddish, a quanto pare, sarebbe la diretta discendente dell’antico gotico parlato nella Crimea da quei Goti che il Divo Claudio (Claudio II Gotico) sterminò a Naisso nel 269. In breve, miscuglio barbarico turco-germanico e non popolo eletto. Kazari: Sintesi di tutte le barbarie e di tutte le eresie, dalla disumanità di Attila, alla perfidia di Alarico financo alla blasfemia ebraica.

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