Testo di Flavio Dalassio
Comunque, la feralis secta juadaica (termine ufficiale, così come
stabilì San Costantino Magno) è, appunto, solo una setta. Non sono
un popolo e non presentano connotazioni etniche ben precise. O
meglio, mi correggo: presentano senz’altro una certa unità etnica,
la quale però non è in nessun modo riconducibile al popolo omonimo
che dimorava nella provincia di Palaestina Prima. L’ebraismo
“storico” è stato annientato a più riprese da Tito (amor et
deliciae humani generis),Traiano (contro quella che potremmo definire
“diaspora”), Adriano (pacifico Imperatore filosofo. Ne sterminò
400.000?) , Zenone (contro i samaritani), Heraclio il Grande
(ristabilì tutte le precedenti sanzioni. Infatti quando Gerusalemme
fu presa da Cosroe II, in una guerra che lasciò ambo gli imperii
esangui, gli unici abitanti ad essere rimasti in vita furono i
fiancheggiatori ebrei. In seguito, rendendosi conto della loro
bestialità, anche Cosroe li perseguitò fino a quando la città non
fu ripresa dall’Imperatore Romano.
La distruzione del Santo
Sepolcro è probabilmente da addebitarsi alla setta judaica). Il
grosso della popolazione judea era già esigua in tempi antichi e si
dissolse ben presto in quel mare pansemitico che era la Syria del
tempo. Gli ebrei furono da sempre una civiltà ininfluente e
mediocre, persino all’interno del panorama delle civiltà
semitiche. L’ebraico non era parlato dai judei, se lo sono
inventati i sionisti partendo da una lingua liturgica obliata da
tempo. I residuati di tale cività vennero ben presto assorbiti dal
cristianesimo romano prima e dall’islam poi, decretandone così la
fine. Gli attuali “ebrei” sono i discendenti di una popolazione
barbara frutto di un procedimento di etnogenesi, molto comune nella
steppa e nel “Barbaricum” in generale. Essi sono una popolazione
di ceppo turcomanno e mongolico, inizialmente adoratori del Dio
Tengri, lo stesso dio venerato da Gengis Khan.
Si narra che i Kazari
si convertiriono al judaismo per sfuggire all’influenza bizantina
ed araba. Li ritroviamo inizialmente alleati a Justiniano II (che
ovviamente tradirono) Imperatore molto astuto(ma crudele) e molto
attivo in Italia, il quale minacciò l’esistenza stessa della
piccola nazione Kazara. Successivamente si incistarono nella corte
della dinastia Isaurica provocando, probabilmente, la crisi
iconoclasta (credo a questa versione, non alla balla dell’influenza
araba). Sono, nei fatti, una delle tante popolazioni barbariche che
affollavano la steppa, nata dal miscuglio di più genti germaniche e
non (come i turchi). L’Yddish, a quanto pare, sarebbe la diretta
discendente dell’antico gotico parlato nella Crimea da quei Goti
che il Divo Claudio (Claudio II Gotico) sterminò a Naisso nel 269.
In breve, miscuglio barbarico turco-germanico e non popolo eletto.
Kazari: Sintesi di tutte le barbarie e di tutte le eresie, dalla
disumanità di Attila, alla perfidia di Alarico financo alla
blasfemia ebraica.
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