Fonte: L’Officina
In un sistema dominato dall’economia gli strumenti usati dai detentori del potere per esercitarlo sono innanzitutto economici. Anche le guerre, che una volta venivano combattute sui campi di battaglia, oggi sono soprattutto economiche e il ricorso alle armi è limitato ai casi in cui è necessario occupare un territorio o eliminare fisicamente il nemico. Una volta l’Unione Sovietica, per “normalizzare” l’Ungheria o la Cecoslovacchia, mandava i carriarmati. Erano paesi a “sovranità limitata”. Oggi si usa lo spread. Quello che sta accadendo ne è la dimostrazione. L’Italia, per tutta una serie di ragioni che per brevità si danno per note, ha perso gran parte della sovranità, sia formale che sostanziale. Sono sette anni che chi governa non è stato eletto, ma scelto dai potentati economici.
Da quando Berlusconi fu fatto fuori appunto a colpi di spread e di rating. Mattarella, solitamente grigio, ma questa volta scuro in volto, ha spiegato il rifiuto a Savona con la necessità di risparmiare al popolo i colpi dello spread e della borsa, ma a che cosa serve far esprimere il popolo sovrano (formalmente) quando poi dell’esito elettorale non viene tenuto conto e vengono imposti governi che rispondono a Bruxelles, alla Bce e ad altri centri della finanza? Siamo alla “sovranità limitata”. Solo che invece dei carri armati usano lo spread. Siamo alla “democrazia limitata”. Solo perché non hanno il coraggio di abolire il diritto di voto e dichiarare la democrazia un sistema obsoleto, inadeguato alle esigenze del capitalismo finanziario, che invece necessita di persone fidate e capaci di eseguire gli ordini rapidamente. Al bene del popolo ci penserà il Grande Fratello. D’altra parte è “grande” ed è anche “fratello”. Cosa chiedere di meglio?
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