In un colpo solo, il film che hanno mandato in onda domenica 10 giugno, e per il quale, prima che iniziasse, ho spento il cellulare per non essere disturbato, ha risolto due grandi enigmi del passato: la stregoneria e lo spiritismo. I secoli d’oro della prima furono il Cinquecento e soprattutto il Seicento, mentre il secondo raggiunse l’apice a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento. In entrambi i casi, oltre agli elementi umani, chi praticava entusiasticamente e chi vi si opponeva scetticamente, c’era il convitato di pietra, Satana il Diavolo nella stregoneria, e i demoni in genere nello spiritismo. Che fossero invece le anime dei defunti, in quest’ultimo caso, è ancora controverso.
Il film in questione, Lucy, di Luc Besson, e di cui dovrò necessariamente descrivere alcune scene, sembra appartenere a quel genere di film che la Massoneria “buona” vuole farci conoscere, a noi comuni mortali, per indicarci una qualche eventuale strada da seguire, sul piano pratico della vita di tutti i giorni, ma soprattutto sul piano esoterico della spiritualità. L’insegnamento principale del film è che se l’essere umano raggiungesse il 100 % dell’utilizzo del proprio cervello, anziché limitarsi al 10 % attuale, avrebbe il pieno dominio sulla materia, sull'energia e sul mondo, ma dovrebbe lasciare il proprio corpo materiale e diventare puro spirito, ovvero pura intelligenza. Questo non è mai successo nella storia dell’umanità, tranne forse in quegli esseri umani che noi chiamiamo geni, anche se, sulla falsariga dei concetti espressi nel film, non hanno raggiunto il 100 %. A quale percentuale di coinvolgimento neuronale arrivò il cervello di un Leonardo da Vinci? Non lo sappiamo.
E dunque, facciamo alcuni esempi. C’è una scena in cui Scarlett Johansson si mette in contatto telefonicamente con un poliziotto francese. Gli dà istruzioni imponendogli di prendere una penna rossa alla sua sinistra, mentre l’uomo è in piedi in ufficio. La penna rossa c’è, sulla scrivania, e il poliziotto si guarda in giro per vedere se ci sono telecamere, ma la ragazza all’altro capo del telefono lo anticipa dicendogli che non ce ne sono. Che cos’è questo se non la chiaroveggenza, o visione a distanza, praticata da molti sensitivi? Il film vuole farci capire che se si aumentano le potenzialità del cervello, si acquistano i super poteri di Superman, ovvero si può avere il controllo di tutto ciò che avviene in giro per il mondo, o almeno averne la consapevolezza.
Il tempo, lo sappiamo, è l’unica cosa che realmente ciascuno di noi possiede e nel film, a detta del professore di neurologia interpretato da Morgan Freeman, è il tempo, non la matematica o la fisica, a determinare l’andazzo generale del Tutto. E’ il tempo il giudice di tutte le cose e se il progetto di “macchina del tempo”, da tempo teorizzato da fisici e scrittori di fantascienza, venisse implementato come si mormora sia già stato fatto dai militari, allora ci avvicineremmo al 100 % di fruizione cerebrale, diventando così dominatori dell’universo.
La commovente scena in cui, imitando le mani del Creatore che toccano quelle di Adamo nella Cappella Sistina, la Lucy moderna tocca le dita della Lucy antica, in Etiopia, è secondo me la scena clou di tutto il film. Pazienza se serve a confermare la teoria dell’evoluzione (tutto i massoni “buoni” non possono rivelarci), giacché il cerchio che si chiude, la nostra origine animale, è di una genialità tenera e sublime. La super intelligenza che ritrova se stessa bambina e ne prova compassione. Detto per inciso, il paleoantropologo che nel 1974 trovò i resti della femmina di Australopitecus afarensis si chiamava Donald Johanson, con il cognome simile a quello della protagonista del film. Una semplice coincidenza? Diciamo di sì.
Durante la sfrenata corsa rocambolesca in cui è Lucy a guidare, con a fianco un terrorizzato poliziotto, lo stesso a cui aveva in precedenza fatto la telefonata, la ragazza che corre verso l'ospedale sapendo che i cattivi coreani stavano per riappropriarsi delle sacche di droga, messe nell’addome degli altri corrieri involontari (anche Lucy era stata utilizzata in quel modo) dice al suo compagno di viaggio: “Non si muore mai realmente”. Frase quasi sussurrata, passata forse inosservata al pubblico, ma che ha delle implicazioni notevoli. In pratica è come se i famosi, da me ipotizzati, massoni “buoni” ci volessero dire che l’uomo è prima di tutto spirito e non solo materia e quindi la morte non esiste, con una particella di noi che vive in eterno. Tema antichissimo, di cui tutte le religioni, tranne il giudaismo, si sono appropriate e che oggi sta tornando di moda.
Alla fine i cattivi muoiono, i coreani vengono sconfitti durante una sparatoria all’università, dove nel frattempo si erano recati capeggiati dal loro boss, più per rispondere alle esigenze di vendetta di quest’ultimo che per riavere le sacche della preziosa droga sintetica. Era stato proprio il capo dei coreani, mister Jang, a definire Scarlett una strega, da qui la lampadina che mi si è accesa in testa. Il mafioso commerciante di droga, benché illetterato e malvagio, sapeva di aver a che fare con un essere sovrannaturale, reso tale proprio dalla droga dai cristalli azzurrini che lui le aveva impiantato in pancia.
E qui viene spontaneo un collegamento con gli sciamani sudamericani che fanno uso di ayahuasca per entrare in un mondo distorto e acquisire superpoteri. Il boss, che alla fine entra nel laboratorio dove ci sono Morgan Freeman e altri suoi spaventati colleghi, spara alla ragazza seduta su una sedia, la stessa sedia che le era servita come macchina del tempo, ma la ragazza aveva raggiunto il 100 % di potenzialità e il cattivo si ritrova a sparare nel vuoto, con i vestiti della donna che cadono a terra. Stupore del malavitoso. Stupore anche del poliziotto scelto dalla ragazza come aiutante, che riesce alla fine a freddare il feroce malvivente.
Dov’è lei? (titolo di un altro bellissimo film sull’intelligenza artificiale). E immediatamente sul display del cellulare del poliziotto compare la scritta: “Io sono ovunque”. Panteismo? L’uomo diventerebbe un Dio se raggiungesse il 100 % delle sue potenzialità? Corollario: c’è qualcuno che sta impedendoci di raggiungere quel 100 % perché, se no, diventeremmo come Dei? Storia già sentita nel libro della Genesi.
Ecco dunque un film che ci dice di pazientare. Ci dice che possiamo farcela se c’impegniamo a sviluppare le nostre capacità cerebrali, piuttosto che disperdere i nostri “talenti” immettendo nella nostra mente spazzatura, come nello stomaco immettiamo cibo-spazzatura. Un film che ci dà speranza per il futuro, giacché il messaggio è: la nostra specie non si estinguerà, ma vivrà in eterno, giacché tutti noi, con la nostra morte fisica, ritorneremo alla casa del Padre, destino non riservato solo ai sacerdoti, ma anche a noi laici. Ritorneremo da dove siamo venuti, da quella parte di universo che nessun telescopio può vedere, in quel paradiso dove tutto è sotto il controllo di una mente superiore, di cui anche noi siamo una scintilla. Le droghe, naturali o sintetiche, attualmente scippate ai saggi sciamani e finite nelle mani sporche di sangue dei criminali, sono solo un tramite, un ponte d’accesso a mondi superiori, ma è meglio lasciarle lì dove sono, perché a morire c’è sempre tempo. Quello che di utile e bello e giusto possiamo fare è ampliare le nostre conoscenze, magari dando libero sfogo alla parte analogica del nostro cervello, evidenziando le analogie come sempre più spesso succede a me nelle prime ore del mattino. Anche se non faccio uso di droghe.
Io non voglio sgozzare i bambini, non metteteci in bocca parole che non abbiamo nemmeno pronunciato. Io proteggo i bambini, vorrei che anche le coppie LGBTQ+ possano adottare i bimbi. Ci sono ancora troppi paletti, bisogna fare di più. Io non vado in giro nuda, cioè non per strada, ma nelle spiagge per nudisti sì. La nudità è la nostra condizione di base, perché mi dovrei vergognare del mio corpo? A me sembra, magari mi sbaglio eh, che tu e i tuoi commentatori siate molto bigotti e oscurantisti, in particolare "K" (un nickname migliore, no eh?!) che risponde con un misto di estremismo e complottismo. È un ex utente di Stormfront, me lo ha detto il procuratore. Digli quindi a quel "bobbolo" di moderare i termini, mi sento offesa dal suo linguaggio veemente. Noi femministe saremmo sempre dalla parte degli ultimi, deboli e discriminati: donne, bambini che non possono essere adottati da coppie queer, migranti, animali, sindacati, studenti, nomadi e sinti, centri sociali e chiese femministe. Guarda che il tuo blog è troppo spostato a destra...
RispondiEliminaA me sembri sempre più un Troll che una femminista.
EliminaDici: "Io non voglio sgozzare i bambini". Dovresti precisare: quelli dopo i nove mesi di gestazione, ma quelli prima sì.
Se un procuratore ti ha informata che K è un ex utente di Stormfront significa che lo hai denunciato per ...ricostituzione del partito fascista?
Peccato che quel sito non sia più attivo, causa censura fasciocomunista, se no lo mettevo fra i siti amici.
Se ti piace definirci "bigotti e oscurantisti" fai pure, ma sbagli. Io, per quanto mi concerne, preferisco definirmi un libero pensatore.
Se il mio blog è troppo spostato a destra, pazienza. Resta comunque una tua personalissima opinione.
E poi, l'uso di quella parola "bobbolo"....c'è un altro utente che la utilizza, un certo Fracatz.
Il quale è un utente di vecchia data, dallo stile tutto suo, ma non sarete la stessa persona?
Sai, di questi tempi, visto che viviamo nell'era dell'inganno globale, mi aspetto di tutto.
A me sembri un tipo tonto piuttosto che intelligente come vuoi farmi credere. Come dice il mio nickname, l'utero è mio e soltanto mio, io mi riservo il diritto se abortire o meno. Un procuratore molto importante mi ha detto questo ed altre cose, le mie fonti sono attendibilissime. Visto che ci siamo, come sta proseguendo la denuncia che l'ex sindaca di Lampedusa ha sporto contro il prof. Melis? Quanti soldini hai ricavato dalla vendita della motocicletta?!
EliminaIo ti definisco come voglio, tu scendi dal piedistallo, la puzza della tua arroganza si sente fino al....Viminale.
Questo è l'ultimo commento che ti lascio passare.
EliminaOrmai è assodato che sei un Troll.
Spiritualità significa cose diverse per persone diverse — umiltà di fronte a uno o più poteri superiori; compassione per le sofferenze altrui; obbedienza nei confronti della stirpe o delle tradizioni; sentimento di un legame con la Terra o con la Natura; evoluzione verso stati di consapevolezza "superiori"; esperienza dell’unità con la vita intera o con un dio. Nei riguardi di ciascuno di questi modi fondamentali di definire o di sperimentare il sacro, la spiritualità spontanea sembra venire irreggimentata, dogmatizzata, addirittura militarizzata, col crescere della civilizzazione. Mentre alcuni dei fondatori delle religioni mondiali furono primitivisti intuitivi (Gesù, Lao Tze, Buddha), i loro seguaci hanno spesso spinto la crescita di gerarchie dominatrici. Comunque, il quadro non è sempre semplice.
RispondiEliminaQuando la spiritualità viene ..."irreggimentata, dogmatizzata, addirittura militarizzata", non è più spiritualità, ma diventa qualcosa d'altro.
EliminaUna delle scene del film che mi è piaciuta di più è quella in cui, acquisite capacità cerebrali superiori, Scarlett Johansson riesce a vedere la linfa che scorre sotto la corteccia degli alberi.
Acquisire consapevolezza, come dissero i grandi filosofi, è una cosa che m'incuriosisce assai.
Comunicazione di servizio: che faccio della lettera della tua ammiratrice Monia/Veg Anna/Bambilu (insomma quella roba lì), la cestino?