sabato 30 marzo 2019

Tanto di cappello a chi vuole fare del bene all’umanità


Testo di Curzio Conrad

Quando una persona decide di lavorare nell'"umanitario", non lo fa certamente a cuor leggero ed è consapevole dei rischi che corre. Io ho lavorato per cinque anni in Afghanistan, perché sapevo che potevo mettere a frutto le mie conoscenze linguistiche, le mie qualità umane, lavorando nelle carceri e dando sollievo alle vittime della guerra, con empatia e professionalità, fare interventi con le autorità al fine di far rispettare maggiormente le leggi internazionali umanitarie, il rispetto delle condizioni minime per la detenzione e contro la tortura! Anche io ho perso cari colleghi, mentre si stavano impegnando per il bene del prossimo, alcuni sono sopravvissuti, ma li ho dovuti assistere dopo feroci attacchi. Se anche la nostra azione spesso era solo una goccia d'acqua nel deserto, ne è valsa la pena! Prego per Silvia Romano, sperando che tutto si risolva per il meglio. Nei vostri post ecommenti, per favore, portate almeno rispetto per chi ha fatto una scelta, credendo ancora nel bene per l'umanità.



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