lunedì 28 novembre 2022

Le tre Grazie? No, grazie!


L’utente di Facebook che ha postato questa immagine ha messo un’innocua didascalia: “Le future nonne”, riferendosi all’attuale generazione di giovani che va matta per i piercing e i tatuaggi. C’è un fondo di verità in questo, considerato che mia figlia, che ha 27 anni, ha i suoi bravi piercing, compreso uno sulla lingua, e i suoi bravi tatuaggi. Io disapprovo, ma per lei conto come il due di picche. E non posso fare altro che prenderne atto. Ma torniamo alla foto. Delle tre vegliarde, la più inquietante è quella di sinistra, che regge due bicchieri e ha due occhiali, un paio sugli occhi e uno sulla testa. Le altre due hanno ciascuna un bicchiere e un paio di occhiali, al posto giusto. Ma ciò che rende quella manipolata di sinistra ancora più inquietante è che ha sei dita nella mano sinistra e cinque nella destra. Le sue colleghe, per quanto si possa capire, hanno un numero congruo di dita. Oltre al fatto che nella foto in totale le mani sono sette. I più ingenui degli astanti diranno che si tratta di un fotomontaggio mal riuscito, i più maliziosi che si tratta di un messaggio in codice. Quando si è complottisti, non si può fare a meno di vedere le cose sotto diverse angolazioni. Intanto, il numero: perché tre vecchiette e non quattro? O cinque? O sei? O due soltanto? 



Storicamente, secondo il mito greco, tre sono le Moire, dette Parche dai romani: Cloto, Làchesi e Atropo. Le prime due tessono il filo della vita degli uomini, la terza lo taglia quando giunge l’ora fatale del decesso. Nel nostro caso, la vecchina al centro e quella a destra tessono il filo, mentre la più stramba, a sinistra, lo taglia. Okay i tatuaggi, okay la bigiotteria, ma perché tutte e tre portano gli occhiali? Qual è il senso? Perché tutte e tre guardano verso chi le guarda e non hanno lo sguardo rivolto da qualche altra parte? Perché nessuna sorride e sono tutte e tre tremendamente serie? Capisco che un vecchio non ha molta vita ancora da vivere, ma lo stereotipo che ci siamo fatti della figura chiamata “nonna” è di serenità, tranquillità, bontà d’animo, abnegazione, al limite rassegnazione. E' come una seconda mamma per i nipotini. Significa forse che le giovani generazioni che oggi si tatuano e si deturpano il corpo con anellini vari sono destinate ad avere una vecchiaia poco felice? Le tre megere in oggetto non danno un’immagine di sciatteria, anzi, si direbbe che abbiano avuto una vita abbastanza agiata, ma se posso esser sincero mi fanno anche venire il sospetto che siano state donne di facili costumi. Per me, tatuaggi e piercing quello significano, ma io sono un uomo del XX secolo, obsoleto e matusalemme, come si diceva ai miei tempi dei nostri vecchi. E vogliamo dire qualcosa sul numero sei (delle dita di quella a sinistra)? Sul sei riporto una definizione che ho trovato su wikipedia:

Il 6 è inferiore a 7 di uno, indica imperfezione. Il sesto giorno è stato creato l'uomo che è simile a Dio, ma non può pretendere di essere come Dio. Forse anche il 666 è stato scelto come simbolo diabolico perché il 6 vi compare tre volte. Indica un personaggio che vorrebbe essere adorato come Dio (il 3, la Trinità) ma resta soltanto un uomo (il 6)”.

Va bene! La vecchiaia in sé è imperfezione, con tutte quelle rughe, la pelle cascante e gli acciacchi dell’età, ma quando l’imperfezione uno se la va a cercare, non è una cosa sana. Il sei mi dice che una donna tatuata è brutta e quando è vecchia lo diventa ancora di più. E’ questo il futuro che ci aspetta? Spero di no! In ogni caso, ora ho un motivo in più per disapprovare la scelta di mia figlia di deturparsi. Non siamo primitivi, né vogliamo assomigliargli! 

6 commenti:

  1. Come mai neanche una nonna di colore? Strano. Pezzo interessante e ben scritto. Concordo.

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  2. Approfitto dell'argomento per fare una domanda agli amici del blog: premesso che i tatuaggi, oggi, non hanno alcuna funzione se non quella estetica, quale sarebbe la 'bellezza' che aggiunge alle persone ?
    Una volta avevano una funzione di individuazione e di appartenenza, ma oggi ?
    Le persone si ritengono davvero più belle dopo essersi fatte un tatuaggio ?
    (scusate la lagna da vecchio 'matusa').

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    1. Bella domanda!

      L'unica a cui potrei girarla è mia figlia 27enne, che oltre ad uno scorpione, si è fatta tatuare una Mano di Fatima, simbolo sia ebraico, che islamico, ma anche esoterico.

      Insomma, un simbolo per tutte le stagioni.

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  3. Non ti farai tagli sulla carne né segni sulla pelle, perché apriresti le porte a Satana. Così recita il vecchio testamento. Probabilmente tali pratiche venivano sconsigliate a causa della mancanza di igiene sui ferri chirurgici e/o similari. Mica gli antichi pastori avevano più premura per il gregge di quanto dimostrano i pecorai contemporanei? Mah!

    E così jeans strappati a 250 euro il paio, lingue e narici perforate come i mao mao, ghirigori in bianconero o technicolor su ogni centimetro di epidermide. Ne ho un esempio in famiglia pure io, tanto per non farsi mancare nulla.

    Che siano quelli i segni della bestia, molto più a buon mercato dei microchip nel pollicione e similari? Ovvero individui massificati e deboli ai quali si può imporre, far fare qualsiasi cosa?

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    1. Più che i tatuaggi, recentemente sono stati i vaccini ad essere sospettati di impersonare il marchio della Bestia.

      Ma se parli con un giovane tatuato, ti dice che è solo una moda, niente di religioso.

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