Carlotta Fassina: Scaffali pieni di cibo per uccelli selvatici e mangiatoie di tutte le fogge in un ferramenta tedesco. La maggior parte degli italiani ha un approccio lamentoso con la fauna selvatica (mangia, disturba, sporca) e la differenza si vede.
Anna Mattoschi: È questione di cultura, responsabilità e rispetto per la Natura e tutela della biodiversità. In Italia tagliano gli alberi perché sporcano quando cadono le foglie. Distruggono i nidi delle rondini e dei pipistrelli, ma poi per liberarsi di zanzare e insetti avvelenano il territorio. Uccidono i predatori naturali - lupi, volpi, orsi, ecc. - così i cacciatori sono legittimati a cacciare sempre e ovunque le specie animali in esubero. C'è di che vergognarsi!
Alberto Franchi: Ci sono fondamenti, o retaggi, storici e religiosi che, risalendo a più di 2000 anni fa, distinguono i popoli latini da quelli nordici/riformati. Si inizia con la concezione Romana della Natura, per poi proseguire con quella cristiana cattolica, che non ha fatto altro che proseguire incrementandone i fondamenti. Hai ragionissima. Ma sarà duro migliorare la situazione.
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