Lo sapevi che i serpenti sul Bastone di Asclepio (simbolo delle arti sanitarie) e sul Caduceo (simbolo del commercio) sono saettoni? Zamenis longissimus ("Saettone" o "Colubro di Esculapio") è un serpente presente in numerosi stati europei quali Francia, Spagna, Germania, Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca, Ungheria, Bulgaria, Romania, Polonia, Svizzera, Italia, nei Balcani, Russia, Moldavia e Azerbaijan. L'habitat ideale è rappresentato dai boschi di caducifoglie e aree rurali ricche di vegetazione ma senza umidità. È reperibile dal livello del mare sino, in alcuni casi, a 2000 metri di altitudine. È di abitudini prevalentemente diurne, sebbene nei mesi più caldi compaia anche al crepuscolo. Si nutre di piccoli vertebrati come roditori, lucertole e passeracei. Trascorre il letargo in anfratti, incavi dei muri e in tane ricavate nel terreno. Il dorso mostra solitamente una livrea uniforme, dal rosato al giallo-verdastro. Il ventre è di colore chiaro. Gli esemplari più giovani sono di colore grigio chiaro, con piccole macchie scure disposte a formare un reticolo. Può raggiungere i due metri di lunghezza, pur mantenendo un andamento agile ed elegante. Deve il suo nome ad Esculapio, dio greco della medicina, rappresentato con un bastone sul quale è intrecciato un serpente, simbolo della forza vitale che guarisce i mali.
Il Bastone di Asclepio è un antico simbolo greco associato alla medicina. Consiste in un serpente attorcigliato intorno ad una verga. Asclepio era il dio della salute nell'antico pantheon greco. Il nome latinizzato del dio era Esculapio. Fu istruito nell'arte medica dal centauro Chirone. Il bastone di Asclepio simboleggia le arti sanitarie, combinando il serpente – che con il cambiamento della pelle simboleggia la rinascita e la fertilità – con la verga, un semplice strumento. Alcuni studiosi hanno ipotizzato che una volta il simbolo rappresentasse un verme arrotolato intorno ad un bastone; vermi parassiti come il "verme della Guinea" (Dracunculus medinensis) erano comuni nei tempi antichi, e si estraevano da sotto la cute arrotolandoli lentamente intorno ad un bastoncino. È possibile che i medici abbiano pubblicizzato questo servizio comune apponendo un segnale rappresentante un verme su un bastone. Altre ipotesi riguardanti la figura del serpente, parlano di esso in quanto simbolo di conoscenza, idea sostenuta anche dal racconto di Adamo ed Eva nella Genesi (essi vengono tentati da un serpente a mangiare i frutti dell'Albero della Conoscenza del bene e del male).
Usi ampiamente accettati includono il logo della Organizzazione Mondiale della Sanità, la Stella della vita ed il simbolo della Associazione Medica Americana. Un simbolo simile, Nehushtan, è menzionato nella Bibbia per essere stato utilizzato per la guarigione dal morso del serpente. Secondo il mito il bastone di Asclepio aveva poteri terapeutici, era capace infatti di guarire ogni tipo di malattia. Il bastone di Asclepio è frequentemente confuso con il caduceo (che ha due serpenti), simbolo del commercio e associato al dio Ermes.
Batosta per i complottisti, simbolo già associato all'antico Egitto, raffigurazione del DNA, eccetera. Ridotto ad un paio di saettoni che si attorcigliano intorno al logo di Trussardi. Mah!
RispondiEliminaNon so quanto possa essere plausibile l'ipotesi del DNA, ma secondo me, siccome il Serpente era il simbolo di ENKI, mentre l'aquila lo era di ENLIL, e il primo era uno scienziato, mentre il secondo un militare, che sia diventato simbolo della medicina ci sta, essendo l'arte di curare le malattie come la scienza suprema.
EliminaInoltre è ben noto che i militari, con le loro tragiche e sanguinose iniziative, finiscono per essere tra i principali 'fornitori' di lavoro per i medici e la medicina.
EliminaNon riesco a capire perché il progetto della seconda creazione, quella degli adamiti, fu affidato al militare ENLIL, mentre sarebbe stato più giusto affidarlo allo scienziato ENKI.
EliminaE' vero che materialmente le manipolazioni genetiche furono effettuate dalla genetista NINARSAG, ma il carattere militaresco emerge in tutta la sua crudezza, se è vero che gli ebrei, guerrafondai e attaccabrighe, sono i diretti discendenti degli adamiti, cioè del risultato di quelle manipolazioni.
Noi, le "Teste nere", fummo creati qualche migliaia di anni prima e siamo diversi dagli adamiti.
Devo confessare che la rilettura della Bibbia in senso 'non religioso' effettuata da Biglino mi intriga parecchio.
EliminaPerò le ipotesi che ne conseguono mi sembrano più tipiche della narrativa antica mitologico-fantastica (come Iliade, Odissea e tanti altri) che non cronache della realtò storica.
Anche perchè l'eventuale origine extaterrestre della vita sulla terra non risolve il problema, ma si limita a spostarlo altrove.
Citazione: "...si limita a spostarlo altrove"
EliminaSarebbe già abbastanza, giacché risponderebbe ad almeno due dei tre famosi quesiti "Chi siamo? Da dove veniamo? Dove stiamo andando?"
Ovvero, combinando gli studi di Sitchin e Biglino, senza tralasciare quelli dei ricercatori degli Anni Settanta, in primis Peter Kolosimo, sappiamo che prima dell'uomo su questo pianeta c'era già la vita, comprese alcune forme di ominidi quali l'Homo erectus e l'Homo habilis.
Dopo lo sbarco di "Quelli Là" entrammo in scena anche noi, non senza lasciarci per strada alcuni tentativi falliti, come il Neanderthal.
Io ci vedo l'intervento di intelligenze non terrestri, nella comparsa dell'Homo sapiens, perché se aspettavamo i tempi geologici, per il passaggio dall'Erectus al Sapiens, stavamo freschi!
Cioè, non ci saremmo arrivati mai, dal momento che la coscienza, e tutto ciò che ne consegue, difficilmente si ottiene per via evolutiva.
"Quelli là" non sono Dio, e nemmeno Dei nel senso classico del termine, ma solo umanoidi di un livello molto più avanzato del nostro, che vivono altrove.
E questo bastò affinché noi, le cavie, li considerassimo come divinità, mentre erano solo i nostri creatori.
Caro Freeanimals (Roberto ?), l'ipotesi ha una sua logica interna, ed io non la respingo a priori.
RispondiEliminaTemo però che si scontri con le distanze cosmiche immense che rendono quasi impossibile i viaggi interstellari di esseri viventi. (Vedi paradosso di Fermi ed similia).
Se 12.000 anni fa, gli Anunnaki erano in possesso di tecnologie antigravitazionali, al punto da riuscire a costruire senza sforzo le piramidi d'Egitto, possono benissimo usare la curvatura dello spazio per spostarsi dal loro pianeta al nostro.
EliminaPoi, bisogna ancora vedere se Nibiru fa parte del nostro sistema solare o se si trova da qualche altra parte.
Se volessi approfondire, quale ritieni che sia il libro migliore (più rigoroso e scritto meglio) su questo argomento ?
EliminaC'è solo l'imbarazzo della scelta.
EliminaSia Sitchin che Biglino ne hanno scritti tanti...
Io direi che potresti cominciare con questo, di Malanga.
Grazie.
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