Morta una parrucchiera se ne fa un’altra!

Testo di Eli

Dialogo oggi con la mia parrucchiera. "Ti saluto, perché non potrò più venire da te. Non ho mai fatto un tampone in due anni, non lo farò certo per farmi i capelli". Risposta: "Ma guarda, io mi sono dovuta sierare tre volte correndo dei rischi, e tu niente!". "Mia cara, le ho detto, tu hai fatto la tua scelta, io la mia, liberamente come ho sempre fatto nella mia vita, senza mai accettare ricatti". Porella, ha paura di tutto. Ha paura del ciccio-virus, ha paura del topicida che le hanno iniettato, perché inconsciamente sa che rischia la vita, ha paura dei controlli e delle multe, ha paura della sua paura. Anche se poi nega che ci siano ogni giorno 5-6 morti di strani, improvvisi malori, infarti, ictus e tromboflebiti. Nega che ogni giorno madri trovino il figlio diciottenne morto durante la notte nel proprio letto, o che vedano la figlia sedicenne crollare sul pavimento del salotto, e debbono salutarla per sempre. Nega che nel mondo ogni giorno giovani atleti, ragazzi e ragazze in salute, perdano, a volte per sempre, i sensi sul campo di calcio, di tennis, di basket, di volley. O che ci siano persone alla guida di un autobus, una vettura, una moto, che vadano a sbattere contro altre vetture parcheggiate o contro un muro. E non si sveglino più. Questi sono i più deleteri, perché mettono a rischio la sicurezza stradale. Nessuna correlazione è il nuovo mantra. 

Uscita dal suo negozio ho girato l'angolo, ed ho trovato chi si prenderà cura della mia capigliatura nei prossimi mesi, perché non ha paura di niente. Non è una questione d'intelligenza, né di quante lauree si abbiano, né di cultura: è una questione di evoluzione. Una persona veramente evoluta sa due cose nella sua vita: che non deve nutrirsi della morte dei nostri fratelli animali, e che non deve cacciarsi nel suo corpo alcunché di estraneo, a meno che non sia in condizioni estreme dopo un incidente. Veramente le cose da sapere sono molte di più, ma queste sono per me basilari.