domenica 9 gennaio 2022

Per andare a Fraccia, seguire la freccia!


Testo di Piero

Dopo un'appagante colazione con biscotti del Lagaccio, spalmati di miele di rododendro della Val Maira, una fetta di crostata e una bella tazza di caffè nero bollente, si parte per un'altra gita tra verde, sentieri e storia. Il tragitto inizia dalla borgata della Fraccia; la targa è opera del sottoscritto utilizzando legno di scarto di un mobilificio locale, poca vernice e due viti.


uno scorcio della rurale "Fraccia"


la vera bellezza sta nella semplicità dell'arte rurale


il sentiero che, salendo dalla Fraccia, porta alla seguente borgata del "Paxio" (pronuncia pajio)


ed eccoci al Paxio, che ricorda paesaggi alpestri


la salita termina con l'arrivo alla fattoria "Cascina Castello"


strada detta dell'acquedotto che, perfettamente pianeggiante (merce rara in Liguria), conduce da Cascina Castello alla borgata "Liscà"


si bruca serenamente


borgata Liscà, vista dall'alto


un breve tratto asfaltato, in saliscendi, ci porta al bivio per l'Alta Via dei Monti Liguri


qui siamo, come indicato, sull'Altopiano detto Costa dei Fontanini, attraversato dall'Alta Via dei Monti Liguri


Valleregia e parte della Valsecca, osservati dai Fontanini

... prosegue nella prossima puntata ...
Piero - Valleregia 21/IX/2021

[N.d.R. Seconda parte QUI; terza parte QUI]

11 commenti:

  1. Ottimo , Piero.
    I sentieri più a valle non li fai? Tipo quelli che costeggiano il mare ...

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  2. I Lagacci, mmmmmmhhhhhh, qua in Friuli trovo quelli della Panarello e della Grondona, ma ricordo che negli anni 70 e 80 c'erano, a Genova, la marca Tre Rossi , la marca Delfino e quelli della Preti, ma tu hai forse mangiato quelli artigianali?
    Queste atmosfere autunnali mi fanno sentire odor di castagne arrosto e vin brulé.

    Zenzero

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    1. ... i Panarello sono, indubbiamente, i migliori.
      Anche i Tre Rossi non sono male.
      Per quelli artigianali devi beccare il forno i la pasticceria giusta.
      Saluti
      Piero

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    2. Avevamo in casa una scatola di latta della Preti, verso la fine degli anni 50. La mamma ci teneva i biscotti della salute della Saiwa, che mangiavamo a colazione. La scatola della preti era rossa e bianca, con degli gnomi che forgiavano sulle incudini i biscotti. Questa scatola di latta sparì nel 1961,quando traslocammo dalla soffitta bohemien all'appartamento nuovo. Mi sembra di ricordare anche lo slogan sulla scatolla: Preti, il vero lagaccio di Genova....

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  3. Belle immagini, siti incantati a due passi dalle città. Quivi forse troveranno rifugio, in posti come questi, gli scampati alla grande mietitura, per dirla alla Nostradamus, il frescone. Sembra fosse di origine italiana, anco lui..... La più bella foto, a mio parere, è quella della fattoria con il cavallo fulvo. Mi pare trattarsi di cavallo pesante italiano da tiro rapido, ancora impiegato dai contadini su terreni impervi o scoscesi. Bella razza, animali splendidi, intelligenti e pacifici, molto legati al proprietario. Sembra i cavalli più snob come l'arabo od il frisone siano un po' più scemotti....

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    1. ... Mauro sei un attento osservatore e conoscitore. È esattamente un cavallo di quella razza
      Affettuoso come un cane ... quando vado lì a sparare il letame avicolo, mi struscia il muso sul busto e vuole le carezze
      È un "giuggioline" :-)))
      Saluti
      Piero

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  4. A me piace la baita in legno del Paxio.

    Ho vissuto sei anni in Carnia in una casa così.

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    1. ... piace anche a me. È a venti minuti di camminata da casa mia
      Saluti
      Piero

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