Nei vivai c’è l’abitudine di incollare, con colle trasparenti, fiori recisi di piante grasse su altre piante grasse, così da renderle più attraenti e meglio commerciabili. La pianta grassa è vera, come pure il fiore, ma il fiore non è suo. Se un occhio inesperto vede il prodotto finito, lo trova grazioso e probabilmente lo compra. Nulla va sprecato nelle aziende vivaistiche. E il bello è che i fiori recisi durano a lungo sulla pianta ospite. A me è andata proprio così. All’inizio pensavo di aver a che fare con autentiche piante grasse fiorite, finché, osservando con più attenzione, ho notato la colla! Non è un problema. E non è questo il punto. Facendo lavoretti di giardinaggio, visto che mi hanno regalato molti vasi da fiori, ho messo le mie quattro piantine grasse, che erano in vasetti separati, tutte insieme nello stesso vaso di forma rettangolare e ho notato che una delle quattro aveva buttato fuori il suo vero fiore, di un colore violaceo, diverso dai due posticci rossi.
L’altra, con i fiori finti gialli, è ancora come prima, ma se nei deserti, subito dopo le rare piogge, le piante grasse fioriscono tutte insieme, non posso escludere che anche quella con i fiori posticci gialli, si decida in questi giorni a fare il suo dovere, fiorendo. La morale della favola è che la natura sa sempre stupire e gli esseri viventi, pur essendo generalmente fragili e caduchi, hanno in sé anche una grande forza vitale. Questo vale sia per le piante ornamentali, che per gli invertebrati che resistono molte ore anche dopo esser stati predati dai predatori, come ho verificato recentemente con i coleotteri predati dai corvidi.
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