Siccome passo davanti al casolare ogni giorno, so che all’interno delle stalle, dove sono relegati i cinque cani da caccia, il signor D’Agostini lascia che le rondini nidifichino. Sento i loro richiami e le vedo spesso sfrecciare attraverso le finestre sempre aperte. Perciò, quel mezzo uovo, tolto dal nido dalla madre e scaricato in volo, che mi sono ritrovato sull’asfalto davanti ai piedi mentre portavo i secchi dell’erba al cassone delle ramaglie, non poteva che essere di rondine. E infatti, una volta ritornato a casa, il manuale di riconoscimento dei nidi e delle uova (Teti editore – Milano, 1974, pag. 148) me ne ha dato conferma. Questa dovrebbe essere la seconda nidiata, perché i pulli della prima nascono alla fine di aprile o agli inizi di maggio e oggi siamo il 18 giugno. Siccome la femmina cova per 16 giorni, i conti tornano e c’è tempo anche per una terza nidificazione. Non so cosa farò del mezzo uovo, non essendo un collezionista di uova, tra l’altro figura alquanto deleteria, ma sicuramente spedirò la foto a mia figlia, poiché covo (è il caso di dirlo!) la segreta speranza di trasmetterle l’amore per la Natura, se già non ce l’ha. Poi, non meno importante, pubblico sul blog la foto del mezzo uovo e anche sui social, per condividere questo piccolo frammento di Natura con tutti gli amanti della medesima.
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