Stamattina ho chiesto a un naturalista in forza al museo di storia naturale di Trieste, il dott. Nicola Bressi, se gentilmente poteva identificare un coleottero che mi aveva messo in difficoltà. Ebbene, mi ha dato la risposta: si tratta di una Ablattaria laevigata. Colpo di scena! Già la conoscevo, poiché ne avevo trovata una sul bordo di una strada asfaltata e ne avevo anche fatto un video, ma non ho riconosciuto il soggetto in esame forse perché il primo da me trovato era menomato di alcune zampe e camminava con difficoltà. E poi, non avevo fatto caso alla sporgenza al termine dell’addome, che potrebbe essere un ovopositore, se femmina, o l’organo genitale, se maschio. Ad ogni modo, un occhio esperto non poteva ingannarsi. E io, l’occhio esperto, non ce l’ho. Il coleottero appartiene alla famiglia dei silfidi ed è specializzato nel nutrirsi di chiocciole, come i carabi. Ho pertanto fatto bene a liberarlo nel mio giardino, dove chiocciole e limacce, nemiche acerrime delle mie insalate, pullulano. Ringrazio sentitamente il dott. Bressi, vera enciclopedia di consultazione per molti utenti di Twitter.
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