La prima volta che mi trovai di fronte a questo sconcertante fenomeno fu il 14 maggio scorso. Si trattava di un cervo volante maschio, adulto, a cui qualcuno aveva asportato l’addome. Ma lui si agitava ancora! Portato in laboratorio, è definitivamente morto dopo un giorno e mezzo. Adesso ne ho trovati ben cinque, ma in tutto un altro posto. Ovvero, a ridosso del Biotopo delle Risorgive dello Stella, dove abbondano le farnie, il che spiega la presenza dei cervi volanti. Di questi cinque resti, due erano ancora vivi, un cervo volante giovane, maschio, e uno scarabeo stercorario, riconoscibile dalle zampe anteriori marginate. Sul momento non riuscivo a capire quale potesse essere la causa di questa atroce predazione, ma in seguito i miei sospetti si sono indirizzati verso i corvidi, in primis le ghiandaie, che sono uccelli forestali ma, secondariamente, anche verso le cornacchie grigie, che sono abbondantissime, e forse anche le gazze, presenti ovunque. L’addome è evidentemente la parte più succulenta, mentre il pronoto, ricoperto da sostanza chitinosa, viene subito scartato, se non altro per evitare i morsi da parte dei maschi dei lucanidi. Spesso diciamo che la natura è crudele, e sono molti i casi che ce ne danno conferma, sia nel mondo degli invertebrati, sia nel caso di animali superiori, in primis i carnivori. Quando per esempio i lupi predano le pecore, facendone sfracelli, si verifica un corto circuito, ed entra in scena l’antropocentrismo, cioè il modo di ragionare degli allevatori, che non ammettono altre soluzioni se non lo sterminio dei lupi. Idem con gli orsi. Tuttavia, non dappertutto è così, ma solo nei territori di bassa cultura ecologica, cioè presso montanari e contadini. Dispiace dirlo, ma dove c’è poca cultura, prevalgono modelli di ragionamento ancestrali ed è sempre un peccato lasciare le decisioni importanti ai politici che ne fanno una questione di opportunità elettorale. I cervi volanti, come pure gli scarabei stercorari, non interessano a nessuno, ma solo tra certi naturalisti serpeggia l’idea di sfoltire il numero dei corvidi, non per la predazione che fanno verso i coleotteri, bensì quella verso i piccoli passeracei.
scusi perché non dare il colpo di grazia ad un insetto con l'intero addome asportato, invece di portarlo in laboratorio?
RispondiEliminaPerché non ci riesco, anche se sono al corrente del modo di dire: "Il medico pietoso fa la piaga purulenta".
EliminaFreeanimals