venerdì 10 giugno 2016

Differenze tra francesi e italiani nel modo di trattare la legge sul lavoro


Fonte: ANSA

Aumento dell'Iva, 80 euro, ripresa. E' scontro tra il premier Matteo Renzi e i commercianti all'assemblea annuale di Confindustria. Il presidente, Carlo Sangalli, nel suo intervento va all'attacco. La replica del premier è netta. "Fischiatemi pure ma io difendo la buona politica". Sangalli, ripresa senza slancio - "Siamo di fronte ad una ripresa senza slancio e senza intensità. Una ripresa senza mordente che non salta mai la faglia, il crepaccio tra stagnazione e crescita. Il nostro Paese ha ancora molta strada da fare, ma ha certamente le carte in regola per fare meglio". Così il presidente Confcommercio Carlo Sangalli. In 12 mesi, "occupazione, consumi, produzione, fiducia, credito, hanno seguito un andamento altalenante non riuscendo a imprimere un cambio di passo". Molti dati mettono in dubbio "il teorema che la crisi sia soltanto un brutto ricordo".

 
Il discorso del premier - "Fischiatemi pure se avete il coraggio ma la politica deve essere con la P maiuscola, dovete credere nella politica e l'atteggiamento di chi dice tutti uguali fa il vostro male, non il vostro bene". Lo ha detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi all'assemblea di Confcommercio, replicando a chi dalla platea lo contestava chiedendogli anche di "tagliarsi lo stipendio".  "Prendo l'impegno per voi irrinunciabile per la crescita nel 2017 di non aumentare l'Iva. Ma l'Iva non si tocca più dal 2013, le clausole non sono mai state toccate dal nostro governo, l'ultimo aumento è scattato nell'ottobre di quell'anno, noi siamo in carica dal febbraio 2014". "I numeri dell'Istat riguardano soprattutto i posti a tempo indeterminato, c'è un record storico. Ma contemporaneamente i lavoratori autonomi e le piccole medie imprese sono ancora in sofferenza. I risultati sono sì positivi ma non ancora sufficienti a rilanciarci".

Commercianti criticano gli 80 euro; Renzi, li rivendico - "Grandissimo rispetto per chi ritiene gli 80 euro una mancia elettorale, sono contento di averli dati. E' una valutazione che rispetto". Lo ha detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi all'assemblea di Confcommercio. Le parole del premier sono state accolte da qualche fischio e 'buu'. "Che non fossero apprezzati da voi lo sapevamo da tempo ma che fossero una misura di giustizia sociale verso gente che non guadagna 1500 euro al mese lo rivendico con forza".

Grillo, nessuno gli crede più - "Fischi al Bomba dalla platea di Confcommercio quando il bugiardo parla degli 80 euro. Ormai nessuno gli crede di più e gli italiani quando lo vedono in tv cambiano canale per non sentire le sue gigantesche balle". Così il blog di Beppe Grillo che conclude, alludendo alla restituzione del bonus: "Altro che amministrative o esito dei ballottaggi. Renzie ha 1.400.000 motivi per dimettersi subito". "Gli 80 euro secondo Renzie hanno 'permesso alle persone di comprarsi uno zainetto in più'. Ma chi vuole prendere in giro? Anche i commercianti hanno provato sulla loro pelle il fallimento di tale misura, che non ha prodotto alcun risultato positivo, né per l'economia perché non ha aumentato i consumi, né per aiutare i milioni di cittadini in difficoltà che non hanno visto un centesimo oppure che ora sono costretti a restituire tutto", scrive il blog che continua: "Gli 80 euro sono stati dati con una mano e tolti con l'altra. Tutti, bollette alla mano, sanno che le tasse locali sono aumentate e che i servizi pubblici, in primis la sanità, sono stati tagliati costringendo famiglie e imprese a maggiori spese quotidiane per sopravvivere". Insomma, "quella degli 80 euro è diventata beffa per 1,4 milioni di italiani che hanno dovuto restituirla in un unica rata da circa 1.000 euro. Tra loro anche 341.000 cittadini che guadagnano meno di 7.500 euro lordi l'anno. Altro che amministrative o esito dei ballottaggi. Renzie ha 1.400.000 motivi per dimettersi subito".

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