mercoledì 1 giugno 2016

E' lui o non è lui?



Stando alle previsioni apocalittiche delle profezie di Nostradamus e del vescovo irlandese Malachia del 1140, con l'elezione del "papa nero" sarebbe finito il mondo. Dicerie, sicuramente. Di certo c'è che non è passata inosservata, alla luce di quelle premonizioni, la scelta caduta sul nuovo Pontefice. Josè Mario Bergoglio non ha il colore della pelle nera, ma è comunque un "papa nero". Il nuovo Pontefice è un gesuita, proviene cioè dalle fila del potentissimo ordine fondato da Ignazio di Loyola nel 1534 che vanta tra le altre cose una gerarchia molto strutturata con in testa un potente preposito generale, che non a caso viene tradizionalmente chiamato il "Papa nero". Attuale preposito generale, in realtà, non è Bregoglio, ma Adolfo Nicolas che comanda su 17.906 gesuiti, di cui 12.737 sacerdoti: un esercito. 



I fanatici dell'occultismo e i sostenitori delle profezie rispondono però che il colore "nero" non deve essere associato solo alla persona, al direttore generale, ma deve essere esteso a etichettare la macchina di potere dei gesuiti, al mistero che avvolge le trame dell'ordine. Altri tirano in ballo le ombre sul passato di Bergoglio che lo vedrebbero un tempo vicino alla dittatura argentina e perfino responsabile di aver consentito alla sanguinaria giunta militare il sequestro di alcuni sacerdoti. Nelle profezie sul "Papa nero" comunque si dice che l’ultimo Pontefice verrà “da lontano per incontrare tribolazione e morte” e che “durante l'ultima persecuzione della Santa Romana Chiesa siederà (un/il?) Pietro (il?) Romano, che pascerà il gregge fra molte tribolazioni; passate queste, la città dai sette colli sarà distrutta ed il tremendo Giudice giudicherà il suo popolo. Fine”.  E le prime parole di Francesco affacciato al balcone di San Pietro, quali sono state? "Vengo dalla fine del mondo". C'è carne al fuoco per i fan dell'occultismo...

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