Testo di Giuseppe Mancuso
Oggi tante aziende chiudono per una
pressione fiscale al 64%, per l'insensatezza degli studi di settore,
per l'inettitudine di politici che non hanno saputo porre rimedio,
per aver penalizzato settori strategici per le economie dei nostri
territori a favore di una miriade di centri commerciali. I nostri
giovani sono costretti ad emigrare mentre l'Italia viene riempita di
migranti, considerati la risorsa per questo paese, e chi rimane ha la
prospettiva di un lavoro con stipendi da fame. Fa rabbia assistere
dell'arroganza del nostro Presidente del Consiglio in
contrapposizione alla Caritas che denuncia l'aumento della povertà
in Italia.
Questo Stato ha dichiarato guerra ai piccoli imprenditori,
alle famiglie, ai giovani, agli anziani, ed allora si arriva alla
depressione, alla frustrazione, al senso di fallimento, che ci logora
la mente e ci stringe il petto, come per la morte di una persona
cara. La povertà è dietro l'angolo, e purtroppo in tanti si apre la
porta dello scoramento e dei cattivi pensieri, per cui tanti sono
arrivati a gesti estremi. Chi non è arrivato a questo deve dire
grazie alle persone che ha a fianco, familiari ed amici, che fanno da
cuscinetto e da valvola di sfogo. Il mio chiamatelo uno sfogo, e me
ne scuso, ma è quello che si sente in giro, ed allora vi esorto
amici miei, a unirci e ribellarci a tutto questo, prima che sia
troppo tardi. Sono stato incaricato dal "Coordinamento
Provinciale Caltanissetta. Referendum: NOI VOTIAMO NO" di
coordinare il comitato del NO per San Cataldo. Se condividete il mio
pensiero, se avete un minimo di fiducia in me, se avete voglia di
lottare, se avete voglia di sognare un paese migliore, datemi una
mano. Grazie di cuore.
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