martedì 23 maggio 2017

Anche i pacifici induisti non scherzano in fatto di fanatismo


Fonte: Asia News

Una folla inferocita di circa 100 persone ha devastato e vandalizzato la chiesa della Madonna di Fatima a Godamakunta, nel villaggio di Keesara (nella diocesi di Hyderabad). Gli assalitori hanno distrutto il crocifisso e infranto la statua della Vergine. L’ennesimo episodio di intolleranza verso la minoranza cristiana è avvenuto ieri intorno alle 9.30 di mattina (ora locale). La chiesa era stata consacrata lo scorso 13 maggio da mons. Thumma Bala, l’arcivescovo, nel giorno in cui la Chiesa universale ha festeggiato il centenario delle apparizioni di Fatima. Ad AsiaNews mons. Bala afferma con dolore: “Questo atto di dissacrazione, vandalismo e la distruzione delle statue ferisce in modo profondo i sentimenti religiosi della comunità cattolica. Siamo molto addolorati”.


L’arcivescovo riferisce che la diocesi condurrà un “servizio di riparazione, dopo che la polizia avrà concluso le indagini”. Poi con rammarico aggiunge che l’edificio religioso era stato benedetto e inaugurato appena una settimana fa. Sajan K George, presidente del Global Council of Indian Christians (Gcic), denuncia: “La Chiesa è stata vandalizzata e distrutta da elementi anti-sociali, con ogni probabilità appartenenti a gruppi di estremisti nazionalisti”. “Il Gcic – continua – è indignato per la distruzione sacrilega da parte di circa 100 persone che hanno sfasciato gli interni della chiesa e tutte le decorazioni”.


Secondo la polizia, l’assalto è motivato da una disputa terriera. M. Surender, ispettore di polizia del villaggio, riporta che il proprietario del terreno, un uomo di nome George Reddy, avrebbe chiesto all’amministrazione distrettuale il permesso di costruire una chiesa su un terreno di 1000 iarde quadrate [circa 900 mq, ndr], ma ancora non aveva ottenuto l’approvazione. M. Anantha Chary, sotto-ispettore, sostiene che l’edificazione aveva urtato la sensibilità dei residenti locali. Ieri alcuni di loro si sono riuniti di fronte alla residenza del sarpanch (capo) del villaggio e da lì sono partiti per il raid. “I residenti furibondi affermavano che il proprietario del terreno ha costruito la chiesa in maniera illegale. Li abbiamo denunciati per rivolta”.


Il caso è stato registrato contro 10 aggressori in base alle sezioni del Codice penale indiano numeri 448 (violazione di domicilio), 427 (danneggiamento), 323 (ferite causate in maniera volontaria), 506 (intimidazione criminale), 153 (provocazione con l’intento di causare una rivolta). “La crescente ostilità contro la fede cristiana – conclude il presidente del Gcic – e l’intolleranza nei confronti dei fedeli cristiani è un segnale d’allarme”.


2 commenti:

  1. Il mio commento è sarcastico: lo dico prima.
    consoliamoci perchè in termini relativi gli assalitori si sono dimostrati miti, come dice il titolo dell'articolo. I musulmani, infatti, avrebbero anche ucciso almeno cento cristiani.

    RispondiElimina