Lo sciopero della fame lo ha iniziato lunedì: “Solo acqua e
caffè d’orzo”. Maria Cristina Reciputi, 48 anni, psicologa, si
incatenerà in Piazza Saffi a Forlì, davanti alla sede del Comune,
per protestare contro il decreto legge che impone dodici vaccinazioni
obbligatorie per i bambini che frequentano dal nido alle scuole
dell’obbligo, prevedendo l’esclusione per la fascia 0-6 anni e
sanzioni ai genitori alle elementari e medie, fino alla perdita della
potestà genitoriale. Maria Cristina, che ha tre figli di tredici,
dieci e otto anni, ha voluto seguire l’esempio di Giorgio Gustavo
Rosso, l’editore del gruppo Macro che si è incatenato domenica a
Cesena: “Quando ho letto il decreto, la prima reazione è stata
quella di andarmene all’estero, in uno dei Paesi dove l’obbligo
vaccinale non c’è, pur di non farmi rovinare la vita. Poi mi sono
ricordata della protesta non violenta e ho deciso di seguire questa
strada. Non mangerò almeno fino al 15 giugno“.
Nessuna paura di non farcela: “Prima di diventare mamma ho
sperimentato qualche digiuno terapeutico, arrivando fino a 21 giorni
senza cibo. Non temo nulla. Quello che mi distingue da Rosso, è che
i miei figli hanno fatto l’anti-tetanica. Per il resto, non mi sono
mai descritta come anti-vax. Sono semplicemente contro l’obbligo,
contro l’imposizione, contro le minacce alle famiglie. Il fascismo
e il nazismo li ho già studiati sui libri di scuola, non credevo
potessero tornare”. Maria Cristina ha iniziato a leggere e
informarsi sui vaccini molto tempo fa, mossa da curiosità
accademica, visto anche il suo mestiere: “Quello che ribadisco è
che se le Asl fanno firmare ai genitori un foglio in cui si assumono
tutte le responsabilità rispetto alle conseguenze dei vaccini,
significa che non c’è da stare così tranquilli. Io non sono un
medico né un ricercatore. Quale responsabilità posso prendermi?“.
Non avendo un profilo Facebook, Maria Cristina starà lontano da
eventuali reazioni negative o insulti: “So che molte persone
verranno a farmi compagnia, il resto non mi interessa. Non sono una
talebana del salutismo, ogni tanto fumo anche qualche sigaretta. Sono
solo a favore della libertà di vaccinare o non vaccinare i propri
figli”.
conosciuta personalmene durante un giorno della suo incatenamento in piazza... ero li per sostenerla come tanti altri che alla mattina avevano pickettato davanti all'ASL.
RispondiEliminaeravamo una 20 di persone quasi tutte mamme... babbi molto pochi... io non sono neanche padre...
del resto si è fermato un giovane a favore dei vaccini, ma è rimasto a chiedere perchè e percome, almeno il dubbio gli è venuto... per il resto non ci ha cagato nessun altro... povera italia