giovedì 25 maggio 2017

Il cancro del liberismo economico



Sarà guerra totale contro l’invasione cinese per salvare il Made In Italy e le PMI dalla concorrenza sleale e dalla contraffazione. Padova, dopo Prato e Milano - rispettivamente polo produttivo e polo finanziario - è la terza città italiana che compone il ‘Triangolo d’Oro’ del commercio cinese e, se non si agisce immediatamente, diventerà anche il polo logistico della nuova “Via della Seta”. La “Cittadella dell’illegalità” è stata innestata nel 2004 dal Pd di Flavio Zanonato (ex sindaco della città e poi ministro del governo Letta) ed è stata lasciata proliferare dalla Lega Nord che, come al solito, chiacchiera di azioni forti ma nei fatti poi non si è mai mossa concretamente lasciando che il CIC (Centro Ingrosso Cina) crescesse e mettesse radici solide. Una città nella città, un groviglio di criticità, letale per Padova e per tutta l’Italia: evasione fiscale sistematica; contraffazione e finto Made in Italy (a oggi siamo già a circa 200mila articoli sequestrati senza etichetta o con finto marchio CE); distribuzione sul territorio nazionale di prodotti pericolosi e tossici, tra cui articoli di bigiotteria contenenti metalli pesanti oltre i limiti di legge e addirittura 135mila giocattoli non conformi destinati ai bambini; emergenza sanitaria e abuso edilizio dovuti alla scoperta di capannoni con dormitori per i lavoratori e le loro famiglie; infiltrazioni mafiose, spaccio di droghe ed episodi di violenza; riciclaggio di soldi con il trucco dei Money transfer (truffa scoperta dalla DIA di Firenze che dal 2006 al 2011 ha visto uscire 4 miliardi mezzo di euro dall’Italia verso la Cina).



Le uniche forze al lavoro per contrastare questo disastro sono la Guardia di finanza, la Camera di Commercio di Padova (Ascom) e il Movimento 5 Stelle che, a livello nazionale, da ormai quattro anni, pressa il governo perché smetta di favorire il mostro cinese a discapito delle nostre imprese. Come sindaco a cinque stelle della città di Padova avrò i poteri per agire fin da subito e due sono le opzioni: il ripristino immediato della legalità oppure la chiusura totale.



Abbiamo già tracciato la via e le prime azioni sono già pronte: obbligo di adeguamento dell’area commerciale alla normativa di legge. Uno su tutti, per esempio, è l’adeguamento del parcheggio che dovrà essere di 2/3 più grande dell’attuale. Se manca lo spazio per il parcheggio o si smantella una parte del Centro Ingrosso Cina oppure chiusura totale. Piantonamento fisso delle forze dell’ordine davanti al CIC, attivazione di un tavolo di lavoro permanente con Ascom e il Prefetto di Padova.




Tre azioni piuttosto semplici che potevano essere implementate anni fa, ma che nessuno ha avuto il coraggio o, peggio ancora, l’intenzione di mettere in campo. Per il Movimento 5 Stelle la legalità è il primo pilastro su cui fondare il governo di una città e non daremo tregua a nessuno.


[N.d.R. Grazie a Francesco Spizzirri per la segnalazione]

2 commenti: