Lina la mascherina ed Enzo il distanziamento

Stanno indorando la pillola, poeticamente, introducendo nelle menti dei bambini concetti aberranti come quello di tapparsi la bocca, a significare non solo che non devi parlare, cioè non conti nulla come individuo, ma nemmeno respirare, cioè se tu morissi faresti un piacere alla società (lo abbiamo visto la primavera scorsa con i vecchi improduttivi). Oppure, altro concetto aberrante, stare lontani dai propri amici e, possibilmente, anche dai propri genitori e nonni, soprattutto i nonni! Un certo distanziamento era connaturato già prima e si chiama “distanza prossemica”. Varia da cultura a cultura. Per esempio, per noi bianchi è di un braccio, tra un individuo e l’altro, mentre per gli arabi è di mezzo braccio. Distanza prossemica che, salendo per esempio su un autobus affollato, viene temporaneamente sospesa e da qui nasce il disagio che si prova a stare tutti attaccati. Oggi, tale istintivo comportamento viene vieppiù amplificato, rendendolo patologico in quanto obbligatorio. 

Quello a cui stiamo assistendo nelle scuole è un attacco all’umanità, portato da insegnanti che credevamo amici e che, sostanzialmente, lo sono ancora. Solo che purtroppo, oltre ad essere una figura amica, sono diventati anche funzionari, avendoli fatte diventare tali. In altre parole, non esistono più gli insegnanti di una volta. Non esistono più educatori, ma semplici burocrati.Se a corrompere le menti dei bambini sono le maestre, i mandanti di tale metamorfosi sono da ricercarsi ad un livello più alto. Sono i fautori dell’intelligenza artificiale, ovvero coloro che stanno spianando la strada al dominio delle macchine, in perfetto stile Terminator. Sarà mica un caso, anche questo, di film profetico? Ci aspetta il dominio di Skynet? La sparizione di carta e penne, con l’introduzione di computer e tablet, potrebbe essere un inquietante segnale in tal senso.