sabato 19 settembre 2020

Un esperto in carne ed ossa è meglio di cento manuali

Quando si parla di risorse umane, cosa si intende? Quanto tempo avrei perso sfogliando un manuale di riconoscimento delle specie (e questo vale anche per altri settori della Natura) nel cercare di riconoscere la specie giusta? E poi, non tutte le specie esistenti sono menzionate nei libri. Invece, essere accompagnati da un esperto non ha prezzo e l’unica difficoltà è di tipo mnemonico, ovvero ricordarsi i nomi e le caratteristiche dell’oggetto che ssta analizzando. Per tacere che, senza un valido accompagnatore – un Virgilio – caricandosi di manuali di riconoscimento lo zaino diventa pesantissimo. Pertanto, grazie alla nostra guida, Valentino, possiamo fare la conoscenza di alcune piantine. E precisamente: la Drosera rotundifolia, l'Allium suaveolens, la Parnassia palustris, la Gentiana pneumonanthe, l'Armeria helodes, l'Eufrasia di Marchesetti e il Cirsium oleraceum. Le ultime tre non le avevo mai neanche sentite nominare. O forse le avevo viste ma, senza sapere come si chiamassero, erano rimaste nel limbo onirico delle uscite in mezzo alla Natura. La parnassia sembra più un nome di farfalla, la genziana l’avrei collocata più facilmente in montagna, l’armeria bisogna stare attenti a dove si fa cadere l’accento. Ma la più famosa è lei, tante volte nominata: la Drosera! E il motivo della sua fama è presto detto. E’ una pianta che mangia carne! O meglio, insetti, quindi noi siamo salvi. Possiamo tirare un sospiro di sollievo. Ma nei nostri peggiori incubi (e in certi film di fantascienza di infimo ordine) esistono anche piante che mangiano uomini. Sarà la nostra cattiva coscienza, per tutto il male che abbiamo inflitto e anche ora infliggiamo al mondo vegetale?


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