Fonte: Il Gazzettino
Sarà una sorta di roulette russa. Già, perché il bersaglio da colpire è unico. Una volpe rossa nella riserva di caccia di Rocca Bernarda, una delle più belle zone dei colli orientali e un gallo forcello, un fagiano di montagna individuati, invece, nella riserva val Pesarina, una delle otto valli della Carnia. Gli animali da abbattere (anzi da prelevare perché per mitigare il senso i cacciatori usano questo termine), fanno tutti compassione, ma questa volpe e questo gallo forcello ne fanno più di altri. Saranno gli unici due della loro specie che potranno essere colpiti nelle prossime battute di caccia. I due scalognati animali hanno già il mirino puntato. Non è uno scherzo, ovviamente, è la scelta che ha fatto la Regione a fronte delle indicazioni che arrivano dal censimento della fauna in Friuli Venezia Giulia. E così, secondo il numero dei nuovi esemplari che andranno ad aggiungersi a quelli esistenti, la giunta regionale ha approvato la nuova delibera con l'aumento degli abbattimenti previsti sul territorio. Per quanto riguarda i galli forcelli, animali preziosi perché non sono molti, c'è da dire che nell'area della val Pesarina attualmente sono in tutto 23. Uno non ce la farà a "mangiare il panettone". Per quanto riguarda, invece, le volpi rosse di Rocca Bernarda, il censimento non è riuscito ad individuare una cifra sicura, però potrebbero essercene almeno una dozzina.
A proposito di sfortuna, se volpe e gallo forcello ne hanno in abbondanza, non stanno meglio cervi e caprioli per i quali il numero da abbattere è stato decisamente aumentato di parecchio per questo anno venatorio. I cervi, animali maestosi, sono quelli più ambiti. «In un lustro - spiega l'assessore regionale alle Foreste, Stefano Zannier - i cervi sono gli animali che si sono riprodotti di più e che ora si trovano in aree che solitamente non sono legate alla loro presenza. Per questo - dopo le verifiche e le segnalazioni arrivate dalle riserve - abbiamo fatto degli adeguamenti ai piani di abbattimento alzando i numeri». Contando le riserve e soprattutto le nuove potenziali vittime, in regione i cervi da "prelevare" in più rispetto a quelli previsti, sono una trentina.
Se i cervi "piangono" non ridono certo i caprioli, altri animali che sono finiti nei mirini dei cacciatori in gran numero. Anche in questo caso la presenza del capriolo è quasi triplicata negli ultimi anni, pure lui costretto a cercare nuove zone dove non era mai stato per poter trovare cibo. E per l'ungulato non c'è scampo. Il piano degli abbattimenti è rigido: solo nelle riserve di pianura e in quelle della pedemontana il prelievo aggiuntivo parla di una sessantina di capi. Si arriva a un centinaio sommando anche le aree montane. Prosegue a gran ritmo la caccia ai cinghiali al punto che zone prima stracariche oggi sono tornate quasi all'origine. Ma i cacciatori continuano a scaldare le canne delle loro doppiette. I prelievi previsti in questo caso sono circa 130.
Esatto, siamo stati posti al vertice animale, però consigliabile dormire preoccupati, con un occhio solo, perché pure noi potenzialmente, ma neanche poi tanto, esposti alle doppiette, ad abbattimenti controllati, sorta di kapo' dei lager, dei gulag, *** ovvero tenuti in vita finché fa comodo alle guardie dei recinti. Il mondo è una macelleria.
RispondiEliminaNon sapevo della volpe bernarda, animale senza meno astutissimo che dovrebbe coniugare la proverbiale furbizia del canide, con la più sottile, ammiccante malizia del suo secondo nome, che richiama rosee voragini dove lieto e incosciente è il perdersi, lo sprofondare. Anche satanasso ne uscì con le ossa rotte, perdendo la scommessa con la femmina, non riuscendo egli meschino a raddrizzare un leggiadro pelo poubico arricciato, donde il detto "le donne ne sanno una più del diavolo". Robe di bernarde. E dintorni. Auguri alla volpe dai due nomi, ce la dovrebbe fare....
*** nessuno ricorda mai i gulag dell'universo comunista....
Nei vigneti attorno alla Rocca Bernarda fanno un vino pregiato: il Picolit.
EliminaNella locale riserva di caccia dicono che ci sia una volpe di troppo.
Come abbiano deciso non si sa.