Finché Cracmal avanza sue supposizioni, mi sta bene, ma le prendo con le molle, ma se mi cita Erodoto, il padre della storia, come lo definiva Cicerone, allora metto da parte ogni remora e lo sto ad ascoltare volentieri. Dunque, per gli antichi nostri antenati esisteva il regno di Iperborea, da cui ogni anno arrivavano doni che avevano come capolinea l’isola di Delo, in Grecia. I doni consistevano in piante e sementi, forse OGM e servivano a rendere più facile la vita dei coloni. Amministratrici di questa operazione erano due giovani donne, Iperoche e Laodice, che un giorno scomparvero senza lasciare traccia, insieme alle loro cinque guardie del corpo. In verità, se tutti e sette erano dei giganti, non avevano nulla da temere dai piccoli greci, ma probabilmente anch’essi avevano i loro nemici, da ricercarsi forse in coloro che non volevano il bene delle umane genti. Fatto sta che i doni provenienti dagli iperborei non cessarono con la scomparsa delle due volontarie e dei loro assistenti, perché le merci presero un’altra strada, cioè scesero dal nord Europa verso la Scizia, con lo scopo di essere distribuite anche al di fuori della Scizia. Quell’aiuto umanitario fu utile alle genti native e ci rimanda ai tempi moderni, non tanto per il cibo e le medicine che gli stati occidentali mandano, da tempo, in Africa e in altri paesi retrogradi, quanto per l’ipotesi di Cracmal, che non poteva mancare e che risulta essere alquanto suggestiva, che l’abbondanza di cibo nei supermercati e nei ristoranti del mondo, e non solo dell’Occidente, è dovuta a...”doni” che stiamo ricevendo da altri settori, da altre razze non terrestri, che potrebbero vivere accanto alla Terra, sempre che fosse vera la teoria della Terra Piatta. Potremmo avere dei vicini che non solo ci forniscono cibi in abbondanza, tenuto conto che i nostri campi e il lavoro che li riguarda vengono disincentivati dalle politiche istituzionali, in primis quelle della UE, ma anche altri prodotti tecnologici, come i cellulari e le armi di ultima generazione, potrebbero arrivare...da fuori. Cioè, da quelle regioni che confinano con la nostra terra piatta, di cui non sappiamo nulla. E se dovesse trattarsi di scambi commerciali, loro (siamo sempre nel campo delle ipotesi) ci forniscono cibo e tecnologia e noi gli diamo bambini da ridurre in schiavitù, e forse anche altro, sia in forma di persone, animali e cose. Ci sono tanti misteri tra cielo e terra, ma anche tra terra e altre terre adiacenti, che la nostra filosofia non riesce ad immaginare.
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