Fonte: Il nord
MOSCA - Russia e Iran
stanno incrementando significativamente il loro coordinamento in
territorio siriano a sostegno del presidente Bashar al Assad e della
sua principale roccaforte, la regione costiera abitata dalla
componente alawita. Diplomatici, generali e strateghi dei due paesi
hanno tenuto colloqui di alto livello a Mosca nel corso delle ultime
settimane, riferisce il "Wall Street Journal", che cita
anche una "visita segreta" a Mosca del comandante della
Forza Qods (unità d'elite delle Guardie della Rivoluzione islamica
responsabile delle operazioni extraterritoriali), il maggiore
generale Qasem Soleimani, lo scorso luglio. Gli incontri sono
culminati con la visita a Mosca del ministro degli Esteri iraniano
Javad Zarif, il mese scorso: un evento che "si è inserito nel
quadro di questo coordinamento (nell'ambito del teatro siriano)",
come ha dichiarato la scorsa settimana il ministro degli Esteri
siriano, Walid al Moallem.
Fonti governative
statunitensi citate dal "Wall Street Journal" riferiscono
che Washington non è in grado di stabilire l'effettivo livello di
cooperazione sul campo tra i due paesi; quel che è certo, invece, è
che "gran parte delle attività condotte da entrambe le parti
negli ultimi mesi ha riguardato soprattutto la regione costiera di
Latakia". Ieri funzionari del Pentagono hanno riferito che i
droni da ricognizione russi hanno avviato missioni di ricognizione
proprio da Latakia, uno sviluppo che pare preludere all'avvio di
bombardamenti da parte dell'Aviazione di Mosca contro gli obiettivi
dello Stato islamico e delle forze islamiste. Stando al dipartimento
della Difesa Usa, nel corso del fine settimana il Cremlino ha
schierato a Latakia altre due dozzine di aerei da guerra, oltre a una
ventina di elicotteri da trasporto e attacco: "un ostacolo
formidabile" al progetto statunitense di abbattere il regime
siriano, tanto che negli ultimi giorni Washington ha dovuto moderare
i toni e aprire a una partecipazione di Assad alla transizione
democratica della Siria. La Russia, ora alleata dell'Iran,
intende fare molto sul serio, contro l'isis. Il califfato del terrore
ha i giorni contati. E gli Stati Uniti dello scialbo presidente Obama
stanno a guardare l'ennesimo fallimento della politica estera della
Casa Bianca.
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