Fonte: Il sud con Salvini
Di fronte al
muro magiaro già molti pensano di prendere la via della Croazia e
della Slovenia: una rotta che li porterebbe dritti dritti in Friuli.
L’Ungheria
ha chiuso i confini. Da oggi a mezzanotte la stretta dei magiari
contro l’immigrazione
clandestina è stata
inasprita da un ulteriore giro di vite, con quasi diecimila migranti
arrestati nelle scorse ore. Ma i profughi che continuano ad
ammassarsi alla frontiera serba al ritmo di parecchie migliaia al
giorno dove andranno.
I più, come
vi abbiamo raccontato nel reportage Sulle tracce dei migranti,
vengono intercettati subito dopo essere entrati in Serbia
e fatti passare per un centro di identificazione. Qui viene loro
rilasciato un documento in cui si impegnano a richiedere asilo
politico nel Paese slavo
oppure a lasciarne il territorio entro tre giorni. Questo pone una
questione impellente: le migliaia di persone in attesa davanti alle
porte dell’Ungheria, tra poche ore, non potranno più soggiornare
in Serbia. Secondo il britannico The
Telegraph, il ministro
serbo del Lavoro e delle Politiche Sociali Aleksandar Vulin ha già
dichiarato che la Serbia “non è un campo di concentramento” dove
rispedire coloro che gli Ungheresi non vogliono. Ma dove andranno i
profughi? Le vie sono due: a est, verso la Romania (dove però non
vuole andare quasi nessuno); a ovest, verso la Croazia,
e di qui verso Slovenia e Italia.
Nei giorni scorsi
alcuni diplomatici croati sono già stati avvistati mentre, con
discrezione, ispezionavano il confine serbo-ungherese, cercando di
tastare il polso della situazione e prevedere gli sviluppi dei
prossimi giorni. Il capo del dipartimento delle frontiere del
ministero degli Interni croato, Zlatko
Sokolar, ha
dichiarato alla radio pubblica HRT che è “realistico” che il
flusso di profughi possa riversarsi verso la Croazia se Budapest non
dovesse riaprire la frontiera a breve. Dalla frontiera, il fotografo
freelance di Cesura Federico Guarino ci ha confermato che i primi
migranti già pensano alla rotta croata: “Se entro qualche giorno
l’Ungheria non apre i confini passeremo dalla Croazia”, è il
pensiero che inizia a diffondersi. Le scene apocalittiche viste nella
campagna serba rischiano di ripetersi anche sulle Alpi Giulie? Il
Tarvisio diventerà la
nuova porta d’Europa per chi ha percorso la rotta balcanica? Ieri
sera il Viminale annunciava l’invio di ulteriori poliziotti
al Brennero per aiutare a
gestire il (pur ridotto) flusso di profughi in viaggio per l’Austria
attraverso quel valico. Tra poco potrebbe essere necessario stornare
quei rinforzi verso il confine orientale, di nuovo sotto pressione.
Ma questa volta potrebbe trattarsi di una pressione di dimensioni
inedite e gigantesche.
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