Siria,
Mosca costruisce un campo di accoglienza per i rifugiati. La
struttura, la prima ad essere costruita in Siria da un Paese
straniero, è stata allestita ad Hama, nell'ovest del Paese. Ospiterà
da 500 a 1000 rifugiati (Nella foto: l'ingresso del campo con la
scritta in arabo: “Grazie al fraterno popolo russo per l’aiuto
alla Siria”). Non solo forniture militari dunque, ma anche aiuti
umanitari, sono arrivati nella Siria di Bashar Al Assad con gli
An-124 Ruslan del ministero della Difesa russo. Ed è così che ad
Hama, la quarta città siriana per grandezza dopo Aleppo, Damasco ed
Homs, è sorto il primo campo russo per rifugiati e sfollati interni
in territorio siriano.
Sembra essersi risolto così dunque, il giallo sull'arrivo dei circa 15 autobus carichi di personale
militare russo, che, secondo le indiscrezioni rilanciate da diversi
quotidiani nazionali ad inizio settimana, sarebbero stati diretti
verso l’ex centro ippico di Hama per trasformarlo in una caserma.
Così come quello riguardante il contenuto di alcuni dei cargo russi
a cui era stato negato il sorvolo dello spazio aereo di diversi
Stati, Bulgaria in testa, che sono atterrati domenica scorsa in una
base aerea controllata dall’esercito siriano nella provincia di
Latakia con a bordo 80 tonnellate di aiuti umanitari tra cui beni di
prima necessità, cibo, materassi, stoviglie, cucine mobili, cisterne
d’acqua, ed altra attrezzatura che è servita ad allestire la
tendopoli ultimata ieri.
Il campo profughi russo è la prima struttura di accoglienza ad essere costruita in Siria da un Paese
straniero, secondo quanto riporta il network Russia Today,
ed è sorto proprio sul territorio dell’ex ippodromo di Hama, in
una zona centrale della città. Sul cartello posizionato all’ingresso
della tendopoli campeggiano le bandiere russa e siriana e la frase
scritta in arabo e in cirillico: “grazie al popolo fraterno russo
per l’aiuto alla Siria”. E i ringraziamenti sono arrivati anche
dal governatore della provincia di Hama, Hassan Omar Halaf, che
durante la cerimonia di inaugurazione ha affermato di avere bisogno
in Siria di ulteriori strutture come quella russa, per accogliere
temporaneamente i rifugiati della provincia in fuga dalle zone in cui
continuano i combattimenti.
Secondo le stime dell'UNHCR fino al mese di dicembre gli sfollati interni al Paese continueranno ad
essere circa 6,5 milioni. Di questi, secondo le fonti russe, la
struttura di Hama arriverebbe ad accoglierne mille. Ma per ora le 25
tende sono state attrezzate per ospitare 500 persone. I volontari
siriani della Mezzaluna Rossa sono già al lavoro per assistere gli
ospiti del campo, situato in una zona relativamente sicura, a circa
40 km dalle zone degli scontri più duri, che sono tuttora in corso
nelle province di Aleppo e Idlib. Secondo i dati forniti da
Amnesty International sono più di 4 milioni invece i siriani che a
causa del conflitto sono fuggiti in altri Paesi. Tra i motivi delle
partenze, come ha rimarcato ieri da New York il rappresentante
permanente della Siria alle Nazioni Unite, Bashar Al-Jaafari, durante
una sessione del Consiglio di Sicurezza dedicata alla situazione in
Medio Oriente e alla crisi umanitaria in Siria, ci sono, oltre al
terrorismo, anche le sanzioni imposte al Paese che, secondo il
rappresentante siriano, “paralizzano l’economia, bloccano le
opportunità di lavoro e fanno crescere la disoccupazione”,
contribuendo a spingere molti cittadini a lasciare la Siria.
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