martedì 15 settembre 2015

Stiamo rendendo impossibile la vita nel mare






Un povero delfino adagiato sulla riva vicino Taranto, all'altezza dello stabilimento balneare Cohiba. Non ce l'ha fatta. Il fenomeno di delfini e balene morti diventa sempre più diffuso. Spesso è collegabile alle indagini in mare condotte alla ricerca di petrolio (air gun).

8 commenti:

  1. uno degli effetti della nostra esistenza fondata sui combustibili fossili. la foto è tragica, ma l'indignazione è un po' ipocrita, perché anche il miglior intenzionato, il più virtuoso, di noi non può fare a meno di petrolio e derivati per vivere. Questi episodi ci colpiscono perché accadono a casa nostra, e noi produciamo uno scarso 10% del petrolio che ci occorre, tra l'altro di pessima qualità. Probabile che scempi del genere in zone petrolifere siano amplificati all'ennesima potenza.
    Possiamo pensare ai piatti deserti sauditi, dove un po' di "sporco" dà poco fastidio, ma dobbiamo invece pensare ad ecosistemi fragili, purtroppo ricchi di risorse: golfo del Messico, Amazzonia, Alaska, Borneo ecc.
    Trovare un equilibrio è difficile, ma vivere senza i combusibili fossili è onestamente impossibile.

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    1. Altra possibile causa di morte dei cetacei, come sai bene, sono gli ultrasuoni emessi dai sonar delle navi militari, ma ciò non è mai stato ammesso ufficialmente dalle autorità.

      Non si può vivere senza combustibili fossili, come non si può pretendere che la specie umana continui distruggere gli ecosistemi naturali: arriverà, prima o poi, la resa dei conti.

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  2. Lo sfruttamento del petrolio ha fatto impennare la natalità e diminuire la mortalità degli esseri umani, come non è mai capitato prima nella storia.
    Questo non fa altro che avvicinare questa resa dei conti, inevitabile.

    Hai ragione sui sonar militari. lì per lì non ci avevo pensato...

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  3. @FRANCOCCI,

    sulla la Tua categorica affermazione "senza i fossili etc." NON si può ESSERE obiettivamente d' accordo, infatti è strano che un LETTORE attento come Te NON abbia mai sentito parlare del grande scienziato TESLA e delle tante ENERGIE alternative "nascoste" nel cassetto;

    poi molti prodotti derivati dal "petrolio" SONO già stati sostituiti da materiale vegetale ad es. le numerose inquinanti borse di plastica, sono state rimpiazzate da quelle prodotte con il MAIS o da scarti delle lavorazioni vegetali etc. etc. !!!

    MANDI
    SDEI

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  4. @Sdei

    Sulla free energy, e sugli studi di Tesla in particolare, ho sentito parlare eccome. Ho letto qualche articolo e visto qualche filmato. Non sono tuttavia preparatissimo, non sono un fisico e non ho studiato granchè la materia. Per cui non mi lancio in sentenze troppo sbilanciate.

    In ogni caso lo stato delle cose al momento è questo: senza combustibili fossibili vivremmo come nel XVII secolo, prima del loro sfruttamento industriale. Popolazione mondiale 580 milioni, speranza di vita europea intorno ai 40 anni.

    In tantissimi casi i prodotti derivati dal petrolio hanno un sostituto vegetale (sempre di carbonio si tratta), ma non soddisferebbero i bisogni dell'umanità perché il potere energetico delle materie prima non sarebbe sufficientemente concentrato e facilmente disponibile: quanti ettari a mais servirebbero per produrre i sacchetti per tutto il pianeta? Quanti kmq coltivati a canna da zucchero per produrre etanolo al posto della benzina? quanti a pioppo per riscaldare le fornaci, le case ecc. potrei andare avanti molto...

    Lo sfruttamento dei combustibili fossili è stata la più grande opportunità di progresso dell'umanità. I risultati sono ahimè sotto i nostri occhi.



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    1. Un altro paradosso: prima dell'avvento del petrolio, case e strade venivano illuminate con lampade a olio, ricavato dal grasso di balena.

      Con l'avvento del petrolio si sono risparmiate migliaia di vite di cetacei, non più ricercati per il grasso, ma oggi, con le perforazioni petrolifere in mare, il cerchio si chiude e i cetacei hanno ripreso a morire per mano dell'uomo, magari indirettamente.

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  5. Era un esempio a cui volevo fare riferimento. Ne cito un altro: durante il primo inverno di crisi in Grecia, 2011 se non sbaglio, Atene era ricoperta di una nube tossica per il fatto che la gente si scaldava con mezzi di fortuna , bruciando ad esempio mobilio, rifiuti, sterpaglie ecc. Un blogger greco scrisse più o meno così: "non avrei mai pensato che il gasolio fosse così pulito, così amico dell ambiente". Per l'appunto...

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  6. @Roberto,

    dimentichi però che per secoli & millenni prima del grasso di balena veniva usato l' olio di oliva NON alimentare, il più "scadente" insomma che prendeva il nome di "olio lampante" proprio PERCHE' alimentava le lampade !!!

    MANDI
    SDEI

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