Fonte: GQ Italia
Non è una leggenda
metropolitana, ma – secondo il magazine online Slate
– un paradosso dell’orrore: gli automobilisti in Cina troppo
spesso preferiscono uccidere deliberatamente i passanti che
investono. Slate menziona un fatto dello scorso aprile: una Bmw
investe una bambina in un mercato di Foshan nella provincia di
Guangdong e quando la madre grida per avvertire l’investimento,
l’automobilista ingrana la retromarcia e ripassa sopra il corpicino
della vittima straziandola. Poi dal veicolo esce una donna che
propone alla madre sconvolta un risarcimento in denaro. Non aveva
nemmeno la patente, ma è stata condannata solo a due anni, riferisce
il magazine americano secondo il quale si tratta di episodi
frequenti. E cita le molte riprese di telecamere a circuito chiuso
che hanno filmato comportamenti simili, come nel 2008 quello di Zhao
Xiao Cheng processato per aver investito in retromarcia con una
Passat una 64enne, stritolandola poi marcia avanti e indietro prima
di andarsene. Il tribunale di Taizhou lo ha ritenuto colpevole
unicamente di “negligenza” accogliendo la difesa di Zhao che
pensava di trovarsi sopra un sacco di immondizie.
Geoffrey Sant, autore
dell’articolo, scrive che il “doppio colpo” non è una novità
assoluta avendolo osservato negli anni ’90 a Taiwan dove faceva
all’epoca l’insegnante d’inglese. Il movente di questo
comportamento risiederebbe nella determinazione ad evitare di pagare
le lesioni per il pedone ferito, una cinica considerazione che vede
nel morto un costo meno oneroso. Sicché, dopo aver colpito
accidentalmente qualcuno, il “secondo colpo” è – secondo Sant
– portato intenzionalmente per uccidere la vittima sapendo che
difficilmente l’autore sarà perseguito per omicidio. L’articolo
intitolato Driven to Kill (che implica il significato di essere
“spinti a uccidere” da questa lacuna) è accompagnato da diversi
video di investimenti reiterati, tratti da tv.sohu.com, come quello
filmato a Xinyi nel 2010 in cui l’automobilista di una Bmw X6
strazia il corpo di un bambino. Tuttavia le cose stanno cambiando: e
nel 2014 Zhang Qingda, che ha investito un anziano a Jiayu nella
provincia del Gansu uccidendolo sotto le ruote del suo pick-up, è
stato condannato a 15 anni. Sia Taiwan che la Cina popolare hanno
inasprito le leggi per estirpare questo odioso crimine stradale e in
Cina ora l’investimento plurimo è sempre considerato omicidio,
sebbene nei tribunali rimanga difficile provare che il conducente
fosse consapevole di investire una persona e non un qualche oggetto
inanimato. Malgrado siano ormai diffuse le telecamere di sorveglianza
che dovrebbero dissuadere i malintenzionati, ancora nel gennaio di
quest’anno una tv locale ha diffuso il terribile filmato di un
investimento multiplo.
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