Fonte: VegAnch'io. Sì,tu sì
Ci sono ancora schiavi
nelle piantagioni! Nel Sud-Est asiatico, in particolare in Indonesia
e Sumatra, le scimmie sono incatenate e costrette a raccogliere noci
di cocco. I macachi vengono stipati in piccole gabbie e portati al
mercato, per essere esposti e venduti come “forza lavoro” da
impiegare nella raccolta del cocco. Ogni scimmia costa l'equivalente
di 7,50 - 44,50 franchi, a seconda dell'intelligenza. Una volta
venduti, questi poveri animali terrorizzati vengono prelevati dalle
loro gabbie, allontanati dai loro simili ed incatenati perché non
scappino. D'ora in poi, saranno schiavi degli agricoltori di cocco
che in questo modo risparmiano moltissimo sulla forza lavoro. Prima
di tutto le scimmie vengono sottoposte ad addestramenti molto duri,
che includono punizioni e violenze. Concluso l’addestramento
cominciano le interminabili giornate di lavoro nelle piantagioni. Gli
animali che non obbediscono, anche perché stanchi, vengono puniti,
talvolta perfino frustati. Il consumatore finale che acquista le noci
di cocco al supermercato, non immagina quali siano le atroci
condizioni degli animali impiegati nella raccolta di questi frutti.
Bene, altro prodotto da boicottare! in realtà non ne ho mai fatto grande uso, per fortuna...
RispondiEliminaPurtroppo, nei paesi tropicali il cocco viene largamente consumato ma, anche se non si trattasse di quel prodotto, i contadini troverebbero altri modi per sfruttare le scimmie.
EliminaQuello che posso fare io, oltre non andare per turismo in paesi sottosviluppati (come altre volte ho scritto), e' evitare di ingrassare questi commerci. Ho gia' eliminato dalla mia vita il famigerato olio di palma. Ora tocca al cocco. Poco male...
EliminaAmmirevole!
EliminaSignifica che ti senti responsabile e che hai una coscienza desta.
:-)