lunedì 28 settembre 2015

Nel mondo aumenta la forbice tra ricchi e poveri



Bambini di Ambovombe in Madagascar affetti da malnutrizione – foto dalla pagina Facebook di John Strauss Kotovaoarivelo. Una pubblicazione scientifica nel Journal of Ecological Economics sostiene che “lo sfruttamento eccessivo sia della manodopera che della natura condurrà ad un collasso della società”, se non verrà fatto nulla per prevenirlo. Basandosi su un modello matematico, lo studio (pubblicato dal The Guardian) spiega che la somma di “un consumo eccessivo delle risorse ecologiche” e “la stratificazione economica della società in élite [ricchi] e masse (o “cittadini comuni”) [poveri]” ha aumentato le probabilità di un declino della società, come è stato osservato nelle precedenti civiltà umane. Questo crollo è già una realtà nel sud del Madagascar, luogo che ha sofferto ripetutamente di periodi di carestie nella scorsa decade. 300.000 persone sono a rischio carestia nella regione, a causa di lunghe e prolungate siccità da novembre 2014.


Il 90% della popolazione malgascia vive con meno di 2 dollari al giorno, un severo promemoria della crescente diseguaglianza sociale nel continente africano. John Strauss Kotovaoarivelo è un amministratore contabile della regione, ha visitato la città di Ambovombe e non ha potuto trattenere le lacrime di fronte a ciò che ha visto. Ha esitato, ma è stato costretto a condividere l'emergenza della situazione condividendo in rete foto dei bambini che lottano per la vita a causa della mancanza di cibo. Kotovaoarivelo scrive: “Non riesco più a stare tranquillo e fingere che non stia accadendo nulla, vista la grave situazione cui devono far fronte ogni giorno i nostri connazionali del sud. Queste foto parlano da sole. Non voglio tormentare i vostri pensieri con queste immagini, ma spero che possano risvegliare le vostre coscienze e aiutarvi a riflettere con me sulla difficile condizione di queste persone. Principalmente, sto condividendo le mie foto in modo che la loro sofferenza non passi inosservata. I nostri leader politici sono così occupati e accecati da altre faccende, quindi non riescono a percepire il messaggio negli occhi di questi bambini che chiedono aiuto”.
 

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