domenica 2 dicembre 2018

Un saluto improntato alla disciplina e al rigore


Fonte: Il Giornale

28 ottobre 2018. A Predappio si celebra il ricordo della marcia su Roma. Tra i manifestanti c'è una donna di mezza età che tiene un bambino in braccio. Con la mano dell'altro braccio, fa il saluto romano. Clic. Una macchina fotografica ferma quel momento. Il giorno dopo, sul Corriere della Sera, compare la foto scattata da quella macchina. Qualcuno la riconosce. È l'avvocato Francesca Risito, residente a Porto Recanati e iscritta all'ordine professionale di Ancona. Esattamente un mese dopo, la legale si vede arrivare a casa una lettera. È l'ordine, che la avvisa di avere aperto un procedimento disciplinare nei suoi confronti.


La notizia, data dal Resto del Carlino, fa presto il giro della rete. La Risito non ci sta e si difende così: "C'è un diritto costituzionalmente protetto: la libertà di pensiero e di manifestare. È una demolizione dell'immagine professionale non ammissibile". A parte che fare il saluto romano non è reato, come precisa lei stessa "la manifestazione di Predappio era autorizzata dal Questore di Forlì, si svolge ogni anno e ci sono andata come faccio sempre, in memoria della marcia su Roma e di sua eccellenza Mussolini. La bambina è figlia di amici, sono stata fotografata a mia insaputa, non so perché. Forse perché sono donna, forse perché sono bionda. Le mie idee sono quelle. Non voglio ricostituire il partito fascista - continua la legale marchigiana - nessuno a Predappio lo vuole, per me si tratta soltanto di una filosofia improntata alla disciplina e al rigore".

4 commenti:

  1. Soon d'accordo anch'io non voglio rifondare il partito fascista ,quello Nazista Pero ' si e' deambulerei pure come Goebbels in rispetto e in ricordo del ministro Della propaganda ,leggevo un suo discorso mi soon commosso come un vitello digitate ": Goebbels discorso guerra totale " avevo gli occhi del carlino nel film" qualcosa e' cambiato"

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    1. Non so cosa Goebbels dicesse, ma di sicuro erano parole di uno squilibrato. La guerra non è una cosa sana.


      E comunque, il cane del film "Qualcosa è cambiato", con Jack Nicholson, non era un carlino, ma un'altra razza.

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  2. Ma non il video che non ha neanche I sottotitoli era il PDF che le ho messo e'un discorso lungo di uno che non voleva mollare xche' sapeva LA fine che avrebbero fatto I tedeschi,non sia prevenuto freeanimals sembra me quando si parla del Biglino , ognuno ha le proprie fisse , pero' sul carlino io credevo fosse quello in quel film e' sicuro che non sia un carlino ? adesso faccio una ricerca

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  3. Ha ragione non e' un carlino e' un Brussels Griffon

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