lunedì 4 luglio 2022

In una casa di campagna entra di tutto!


Stanotte avevo un cerambice nero vicino al cuscino, evidentemente attirato dalla luce sul comodino. Non ho potuto mettere mano alla macchina fotografica, perché ero alle prese con Pupetta in affanno respiratorio, che aveva appena emesso una scarica di feci liquide e maleodoranti sul lenzuolo della sua brandina, accanto al mio letto. La stavo spugnando sotto il flusso d’aria del ventilatore, cioè le inumidivo il pelo con una spugna affinché l’aria, evaporando, le abbassasse la temperatura. Quando l’avevo presa in braccio per portarla in camera al primo piano (le case di campagna in Friuli hanno da sempre le camere al primo piano), tenendole una mano sul pancino, ho sentito che scottava. Aveva la febbre, che, unitamente alla diarrea nauseabonda, mi facevano temere un’infezione batterica intestinale. Stamattina, dalla veterinaria, ho saputo che era solo una dolorosa colite, niente di troppo preoccupante. Dovrà andare avanti per dieci giorni con i fermenti lattici. Ma arriviamo al punto, cioè alla foto in oggetto. Se vi facessi un indovinello entomologico, sapreste dirmi che insetto è? Di primo acchito, alcuni di voi mi direbbero: libellula. Due occhi grandi, quattro ali trasparenti con venature, corpo allungato e affusolato, sembrerebbe la libellula che noi conosciamo, ma invece è la forma immaginale del formicaleone, le cui larve, carnivore, hanno un modo tutto peculiare di cacciare le prede. Costruiscono una fossetta a cono nella sabbia o nella terra friabile e vi si nascondono sul fondo. Quando un insettino camminatore vi cade dentro, preferibilmente formiche, le tenaglie della larva sono pronte a ghermirlo e a portarselo sotto terra. Se la formica dovesse faticosamente risalire la china dell’imbuto di sabbia, la larva interverrebbe bombardandola con grumi di terriccio, facendole perdere l’equilibrio e precipitare sul fondo della trappola, dove non avrebbe scampo. Voi a questo punto mi direte: “Ma dove vivi, nella giungla?”. Ti entrano in camera cerambici, formicaleoni e chissà cos’altro! Beh, vivo in campagna (grazie a Dio), siamo in piena estate, le finestre sono spalancate e molti insetti sono attratti dalla luce. Se ci mettete la mia insonnia cronica, avete il quadro completo della situazione. Infine, voglio aggiungere che la foto del formicaleone è passata attraverso le abili mani di Francesco Spizzirri, amico e utente del blog, nonché mago del photoshop, foto che è stata da lui migliorata e per la quale lo ringrazio.

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