Fonte: International Business Times
Cucito in una divisa
scolastica, iniettato sottopelle per ragioni mediche o addirittura
impiantato nel cervello. Dopo gli animali, neppure l'uomo sembra
sfuggire al microchip. Negli adulti potrebbe consentire una
catalogazione di tutti i pazienti, offrendo alle aziende ospedaliere
il quadro clinico di ogni soggetto. Nelle scuole, potrebbe monitorare
l'ingresso e l'uscita dall'istituto di ogni alunno, velocizzarne
l'iscrizione ai corsi di studio oppure accelerare i passaggi in
biblioteca per prendere in prestito un libro. Il tutto finalizzato
all'obiettivo ben più ambizioso di creare una vera e propria carta
dello studente digitale. Almeno, queste sono le motivazioni ufficiali
addotte dai Governi di più Paesi in favore dell'utilizzo del
microchip sull'uomo.
E i microchip si sono
già "impossessati" anche dei bambini. Più di qualche
asilo -con il consenso dei genitori- ha scelto di monitorare molto da
vicino -tramite dei chip inseriti nelle divise scolastiche- i passi
delle future generazioni. Sono già 1700 i bambini 'microchippati'.
Un esempio per tutti è l'asilo di Sant'Antonio, in Texas, dove i
docenti hanno approvato l'utilizzo del cosiddetto SLP (Student
Locator Project), in fase sperimentale alla Jay High School e alla
Jones Middle School. La tecnologia
utilizzata è la RFID. "In
telecomunicazioni ed elettronica RFID (o Radio Frequency
IDentification o Identificazione a radio frequenza) è una tecnologia
per l'identificazione e/o memorizzazione dati automatica di oggetti,
animali o persone (AIDC Automatic Identifying and Data Capture)
basata sulla capacità di memorizzazione di dati da parte di
particolari dispositivi elettronici (detti tag o transponder) e sulla
capacità di questi di rispondere all'interrogazione a distanza da
parte di appositi apparati fissi o portatili chiamati per semplicità
lettori (in realtà sono anche scrittori) a radiofrequenza
comunicando (o aggiornando) le informazioni in essi".
D'altronde, i primi
passi in questa direzione sono stati mossi con i VeriChip. Ammessi
dalla Food and Drug Administration, sono dei dispositivi piccoli come
granelli di sabbia che vengono inseriti sotto la pelle del braccio o
della mano mediante una puntura. Il chip contiene un codice
identificativo che permette, nell'eventualità che il paziente si
presentasse in ospedale in stato di incoscienza, di risalire alla sua
cartella clinica. Non è un caso che il nodo cruciale della Obamacare
sia proprio questo: entro il 2013 tutti i cittadini americani
dovrebbero essere dotati di microchip. Fece molto clamore la
frase provocatoria del candidato Repubblicano al Congresso USA Pat
Bertroche: "Se posso mettere un microchip al mio cane per
ritrovarlo quando scappa, perché dovrebbe essere illegale fare lo
stesso con un messicano?". E' evidente: le degenerazioni di un
sistema simile potrebbero essere pericolosissime. E qual è il
confine tra sicurezza e manipolazione?
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