Testo di Alessandra Colla
Si chiamava Diesel.
Era una femmina di Malinois, aveva sette anni ed era — suo malgrado
— un cane poliziotto: perché ai cani di fare il poliziotto non
importa niente. Diesel è morta stamattina nello scontro a fuoco di
Saint-Denis, a Parigi, crivellata di colpi dai terroristi
asserragliati nell’appartamento circondato dalle forze di polizia.
Probabilmente sarebbe stato possibile fare ricorso a mezzi più
tecnologici e non viventi per condurre l’assalto — ma in fondo
era solo un cane, e poi era stata addestrata per quello: è così che
dicono quegli infelici a cui una cattiva educazione o un’indole
sciagurata ha negato il piacere e l’onore (sì, l’onore) di
condividere il proprio percorso terreno con un animale. Anche il mio
cane è una femmina; anche il mio cane avrà tra breve sette anni.
Come lei, a Diesel sarà piaciuto farsi grattare sulla testa, fra le
orecchie; come lei, Diesel avrà sognato in quel modo buffo e
tenerissimo che hanno i cani, tutti mugolii e zampe frementi in corse
oniriche di caccia e di gioco; come lei, a Diesel sarà bastato
guardarla due volte per farla rovesciare sulla schiena, pancia
all’aria, in attesa di un umano compiacente che si fermasse a
coccolarla.
Ma ora Diesel non avrà
più grattini, né sogni, né coccole. Non in questo mondo, non in
questa dimensione. E non perché fosse giunto il suo momento, quel
momento fatale che giunge equanime per tutto ciò che vive; ma perché
qualcuno ha deciso così. Un qualcuno che possiamo individuare
indifferentemente nei barbari terroristi che le hanno sparato o nei
civilizzati istruttori che l’hanno cresciuta al fine di mandarla a
morire: entrambi nella medesima ottica per cui al centro
dell’universo sta l’essere umano, e tutti gli altri viventi
riempiono (a vario titolo) le periferie territoriali e ontologiche.
Mi disgusta tutto questo. Mi fa orrore e ribrezzo. Non dovrebbe
esserci concesso di decidere della vita dei non-umani; non dovremmo
godere del diritto di disporre arbitrariamente di queste vite
innocenti. Se possiamo farlo è perché c’è qualcosa di
profondamente sbagliato nel modo in cui la nostra specie si è
evoluta; e mi riesce impossibile pensarla diversamente. Addio,
piccola Diesel. Sei morta sola, ma non sei sola.
Alcuni diranno "dai era solo un cane" non io.
RispondiEliminaL'hanno definita "la 130esima vittima".
EliminaIpocriti!
��sarai per sempre un angelo ��
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