Testo di Paolo Sensini
Nei giorni in cui le
massime autorità francesi non stavano nella pelle per la "caccia
a Gheddafi" e costui veniva massacrato in diretta televisiva a
beneficio degli spettatori, vi era chi si faceva grasse risate sulla
fine ignominiosa del raìs. Hillary Clinton, appresa la notizia nel
corso di una trasmissione esulta e non riesce a trattenere la sua
contentezza; poi, davanti alla giornalista che la sta intervistando
esclama, parafrasando nientemeno che Giulio Cesare: "we came, we
saw, he died" (siamo venuti, abbiamo visto e lui è morto). E
giù abbracci e pacche sulle spalle. L'unica cosa che importava a
questi strateghi di cartapesta era l'afrore di democrazia che
finalmente sarebbe stato esportato nella "nuova" Libia.
Sappiamo poi com'è andata a finire e in quale inferno siano
costretti a vivere i libici grazie all'intervento armato dei
portatori di civiltà occidentali. Ora a Parigi si ride molto meno
sulle proprie disgrazie, anzi dovunque prevale una passione cupa, ma
forse "Charlie Hebdo" riuscirà a stupirci anche questa
volta.
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