Fonte: News 24 Italia
I genitori degli
studenti di Romano d’Ezzelino, 15mila abitanti, sono di nuovo sul
piede di guerra dopo che l’anno scorso nell’Istituto Comprensivo
delle scuole primarie e secondarie, si è tenuto un concerto di
Natale fatto con canti in
arabo e africani che
hanno relegato i canti della trazione natalizia e cristiana ad un
ruolo marginale o, come l’ha definita la sindaco Rossella
Rizzo, “lo
spazio amaro di una nota di fondo pagina“.
Alla fine della manifestazione, il vicesindaco presente all’evento,
Remo Serraglio, si era addirittura rifiutato di salire sul palco,
avendo già subodorato il malcontento di molti genitori che,
puntuali, il giorno dopo sono andati in municipio a protestare. La prima cittadina di
Romano d’Ezzelino, dopo aver chiesto alla dirigenza scolastica
un chiarimento sulla
natura dell’evento – più simile ad un legittimo concerto
multientico e non a un concerto natalizio -, si è ritrovata contro
un muro di gomma dal quale non sono arrivate risposte per un anno
intero, fino a 15 giorni fa.
Infatti, durante il
collegio docenti al quale ha partecipato due settimane fa, Rizzo ha
ricevuto la precisazione che i genitori tanto hanno aspettato,
sentendosi dire che “gli
insegnanti, se sono insegnanti, significa che sono capaci e che
nessuno può dirgli niente”
e che “se i cittadini non
hanno capito la proposta didattica, la colpa è di un’amministrazione
ignorante“, ha rivelato
al telefono. La vicenda adesso è
ritornata sulla bocca degli abitanti del Comune vicentino, perché
agli alunni non è ancora stato detto quali saranno i piani per
quest’anno. Voci di paese, arrivate fino all’ufficio del sindaco,
dicono che i bambini e i ragazzi non festeggeranno il Natale a
scuola, quindi nessun
concerto, né natalizio,
né multientico, e nessuna festicciola per salutare i compagni di
classe e gli insegnanti. Il sindaco, che
amareggiata ha rivelato di avere la quasi certezza che “quest’anno
non faranno nulla“,
sperando di essere smentita da un ravvedimento dell’ultimo minuto,
parla di “ripicca per lesa
maestà“, un messaggio
che sembrerebbe dire: “Se
non vi è piaciuta la nostra idea di Natale, non avrete nessun altro
Natale“.
È bene che i futuri schiavi si abituino a convivere con altri mondi. A mischiare pizze e kebab e ascelle alla puzza di formaggio ammuffito, a mangiare cavallette che tanto bene fanno alla salute.
RispondiEliminaFaranno gallette con vermi ed escrementi perché ricche di minerali e proteine.
Siamo trattati come polli in batteria. E vogliono pure che facciamo le uova di Pasqua. Altro che Natale!
Sto cominciando a sospettare che la moda di mangiare insetti che sta prendendo piede anche in Occidente sia voluta dai nostri padroni rettiliani, perché ci vogliono simili a loro.
Eliminai conti tornano,il nuovo ordine avanza imperturbabile,le identità nazionali devono essere distrutte,in un modo o in un altro.......un melting pot di popoli senza tradizioni e identità dove la competizione x la sopravvivenza impera.
RispondiEliminasembra quasi un'americanizzazione,infatti là vige solo il dio denaro,il mitra e la bandiera.
ma che bella prospettiva!!!
Io, per quanto mi sarà possibile, farò di tutto perché ciò non succeda.
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