mercoledì 11 novembre 2015

Un barbaro in visita ad altri barbari



La Repubblica Teocratica dell'Iran ha un sistema giuridico basato sulla sharia nel quale la pena di morte è prevista per omicidio, rapina a mano armata, stupro, blasfemia, apostasia, rapimento, tradimento, spionaggio, terrorismo, reati economici, reati militari, cospirazione contro il Governo, adulterio, prostituzione, omosessualità, reati legati alla droga. L’applicazione della pena di morte con condanne di natura essenzialmente politica è pratica consolidata in Iran. Ed è probabile che molti giustiziati per reati comuni o per “terrorismo” fossero in realtà oppositori politici, in particolare appartenenti alle varie minoranze etniche iraniane, tra cui azeri, curdi, baluci e ahwazi. Accusati di essere mohareb, cioè nemici di Allah, gli arrestati sono di solito sottoposti a un processo rapido e severo. Oltre alla morte, la punizione per Moharebeh è l’amputazione della mano destra e del piede sinistro, secondo il codice penale iraniano. In questi casi, le esecuzioni sono spesso effettuate in segreto, senza che siano informati gli avvocati o i familiari. L’impiccagione è il metodo preferito con cui è applicata la Sharia in Iran. Avviene tramite delle gru per assicurare una morte più lenta e dolorosa. Come cappio è usata una robusta corda oppure un filo d’acciaio che viene posto intorno al collo in modo da stringere la laringe provocando un forte dolore e prolungando il momento della morte.

 
CHIEDIAMO ALL'ITALIA DI NON TACERE DI FRONTE A QUESTE ATROCITA'. Ai massimi rappresentanti dello Stato italiano spetta per primi in Europa il compito di porre la questione del RISPETTO DEI DIRITTI UMANI universalmente riconosciuti al centro di ogni incontro e intesa con rappresentanti iraniani. In occasione della visita del Presidente Rouhani in Italia, auspichiamo che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il Primo Ministro Matteo Renzi usino questa preziosa occasione per DENUNCIARE LE VIOLAZIONI di cui l'Iran si fa continuamente protagonista.

8 commenti:

  1. mah,io ho sentito che pur essendo vero che in iran c'è la condanna a morte difficilmente viene applicata,specialmente nell'adulterio e altri reati minori....
    ma xchè non si fanno manifestazioni contro i regimi di pura tirannia con annesse pena di morte,amputazioni,lapidazioni,ma amici e complici del sistema finanziario angloamericano????arabia saudita ecc....ciliegina sono impegnati con le solite scuse varate dal libero sistema......nell'aggressione e bombardamento di un paese poverissimo,oscurato da tutti i media occidentali.
    lo yemen.
    sarebbe ora di finirla di guardare la polvere in casa d'altri mentre noi la nascondiamo sotto i tappeti.
    l'asino che dà del cornuto al cervo..........

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  2. il problema grave è che i governi dei paladini dirittoumanisti esportano i pseudodiritti in casa d'altri a suon di sanzioni devastanti x i popoli e se ciò non basta arrivano gli angeli.......portatori di bombe e missili che x sbaglio centrano ospedali,infrastrutture civili,centrali elettriche,case,ecc................
    BASTA CON QUESTA PROPAGANDA DEL PORTARE DIRITTI UMANI.
    goebbels era un maestro nella propaganda,ma ai giorni nostri sarebbe un pivello!!!

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  3. In effetti, l'Arabia Saudita non è migliore dell'Iran, in quanto a pena di morte.


    Riguardo ai paesi esportatori di democrazia, è un discorso ormai risaputo.

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  4. Il sito dal quale hai estrapolato questo post è un sito di chiara propaganda sionista filo-istraeliana... e ci sarebbe mancato altro che parlasse bene dell'Iran...
    parlano loro di Atrocità...

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    1. Non so perché ma Dreyfus (il militare) mi è simpatico.


      Tuttavia, non è molto importante fare una graduatoria delle atrocità: nessuno è innocente.

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  5. non è una questione di graduatorie,ovviamente,ma quando si tocca la morale il moralizzatore che almeno non sia uguale o peggio di chi è nel mirino.......altrimenti in questa meravigliosa terra si diffonderà la metastasi della meschinità umana.
    ovviamente mi riferisco al/agli autore/i dell'articolo.

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    1. ... anche e soprattutto quando del suddetto Moralizzatore NON si può parlare nè criticare nè denunciare senza subir ritorsioni...

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    2. ma siamo in demokrazia..........suvvia.............................

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