lunedì 4 marzo 2019

Chi invade sarà invaso


Nella scena finale, dopo l’impiccagione di Omar Al-Mukhtar, che fece del 73enne guerrigliero l’eroe nazionale della Libia, c’è il colonnello Diodice che per ultimo lascia la scena dell’esecuzione e, camminando, viene inglobato dalla folla anch’essa in cammino, senza che questa abbia atteggiamenti ostili nei suoi confronti. Il che ricorda le manifestazioni odierne in cui bianchi e neri camminano insieme contro Salvini e il razzismo, lanciando il messaggio pacifista che un mondo armonioso, in cui tutti i popoli si amano, è possibile. I musulmani, che ci vengono descritti come assetati del sangue di noi infedeli, sanno essere misericordiosi come il loro Dio con quegli stranieri che li rispettano. E sicuramente il colonnello era dispiaciuto per la morte del “leone del deserto”, che, prima dell’esito fatale del colloquio con il generale Graziani, era stato dal colonnello trattato con tutti i riguardi previsti per un capo nemico prigioniero. Oltretutto, la ragione era dalla parte di Omar: a nessun popolo è dato di sottomettere altri popoli. E l’Italia semplicemente non doveva essere lì, come le altre nazioni europee non dovevano spartirsi l’Africa a piacimento, sulla base della legge del più forte. Il colonialismo dell’epoca, trasformatosi poi nel più subdolo neocolonialismo, oggi si ripercuote sulle nostre vite, condizionandole, grazie al pendolo della storia che è ritornato indietro, oscillando dall'altra parte. Se una volta eravamo invasori, oggi siamo invasi e non si sa come andrà a finire. 

2 commenti:

  1. Allora gliene do altri 2 visto che apprezza "I Giovani leoni film completo" e" notti e nebbie Marco tulio giordana mondolunatico" belli entrambi !

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